Ancora sangue sulla Trignina, su quella lingua d’asfalto disseminata di cantieri che dalla provincia di Isernia porta sulla costa.
Ieri intorno alle 11, nei pressi dello svincolo per Fresagrandinaria, in un terribile incidente stradale ha perso la vita Mario Ricci, 82 anni, di Montemitro. Altri 3 automobilisti sono rimasti feriti a causa del tragico scontro che ha coinvolto tre auto e un mezzo pesante.
Mario Ricci viaggiava su una Fiat Panda quando, per cause in corso di accertamento, è avvenuto il tragico impatto: sulla Fiat Multipla, viaggiavano due donne che sono state trasferite nell’ospedale San Pio di Vasto in ambulanza.
Trasportato d’urgenza nel nosocomio di Pescara, con l’elisoccorso, il ragazzo che viaggiava a bordo della Infinity Q30, un 24enne di Montefalcone. Illeso il conducente del tir coinvolto nello scontro.
Il traffico è stato momentaneamente deviato sulle arterie secondarie per permettere le operazioni di soccorso e rimozione dei mezzi incidentati. Chiusa al traffico la Trignina tra gli svincoli di Fresagrandinaria e Lentella. Sul posto i Carabinieri di Fresagrandinaria, i sanitari del 118 e i Vigili del fuoco di Vasto.
Si ripropone il tema della sicurezza di un’arteria molto trafficata e non solo nel periodo estivo quando il numero di automobilisti aumenta sensibilmente visto che quella Statale è l’unica strada a scorrimento veloce che conduce sulla costa. Ostaggio di cantieri che non vedono mai la fine, puntellata da semafori che rallentano lo scorrimento del traffico e che causano (soprattutto durante i week end estivi) code di chilometri, la Trignina troppo spesso è teatro di incidenti mortali.
Un anno fa, in questi giorni, Paola Cerimele – l’amata attrice agnonese che è stata da poco ricordata con un evento teatrale speciale nella sua Agnone – ne rimase vittima. E solo l’8 giugno scorso, sempre sulla Trignina in territorio di Lentella, un 30enne di Frosolone perse la vita a causa di un tremendo impatto fra tre auto. Si chiamava Stefano Colaneri la giovane vittima, era uno chef e stava facendo rientro a casa da Montesilvano.
Un’arteria dove insistono cantiere dalla durata senza tempo, dove le pessime condizioni del manto stradale in più punti sono un ulteriore pericolo per gli automobilisti, dove si registrano difficoltà enormi in inverno e d’estate.
Eppure si tratta di una strada di collegamento di importanza vitale per il territorio. Imprese, aziende delle aree interne, lavoratori pendolari che raggiungono ogni giorno le città abruzzesi o la costa per prendere l’autostrada, tutti alle prese con la stessa storia che va avanti da troppo tempo e che si paventa, con un carico di dolore che è diventato ormai una costante purtroppo, con cadenza ciclica.
Un’arteria – tra le altre cose – che ha mezzo secolo di vita, che regge un volume di traffico ormai molto diverso da quello che era stato considerato quando è stata costruita, e che è puntellato da cantieri che ne compromettono la percorribilità (e anche la sicurezza) da almeno dieci anni.

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