Legambiente chiama a raccolta la stampa, questa mattina, per affrontare il caso Pizzone II, l’ormai noto progetto presentato da Enel: sottoposto dal 7 agosto alla procedura di valutazione ambientale e di incidenza (visto che ricadrebbe nel caso venga realizzato in zone di rilievo ambientale e anche in una porzione di Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), è stato attualmente sospeso dalla stessa società fino al prossimo 13 gennaio in attesa, pare di capire, di una nuova ipotesi progettuale che sarebbe stata affidata questa volta ad un team di professionisti svizzeri che dovrebbe ricalibrarlo in ragione dell’opposizione – ferma e determinata – che ha suscitato l’idea di realizzare una centrale di pompaggio con l’acqua degli invasi di Castel San Vincenzo e di Montagna Spaccata.
Sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dove è consultabile tutta la documentazione prodotta fino ad oggi, sono allegate tutte le osservazioni presentate fin qui da associazioni, comitati, semplici cittadini, istituzioni (come la Regione, la Provincia di Isernia, il Comune di Castel San Vincenzo, l’Ente Parco, il ministero per i Beni culturali che ha avanzato una serie di richieste all’Enel per dirne alcuni). Anche quelle recenti di Legambiente, datate 8 novembre, e anche quelle protocollate dal Comune di Pizzone che sul punto non si è mai espresso con chiarezza come invece ha fatto il consiglio comunale di Castel San Vincenzo.
Sembra, da quanto dichiarato in Consiglio regionale quando l’aula ha affrontato il tema e votato una mozione per esprimere il proprio diniego a quel progetto attualmente sospeso (ed è sempre il caso di ricordarlo), che l’amministrazione di Pizzone non abbia le stesse posizioni di dissenso tout court. E in effetti le osservazioni presentate al progetto riguardano solo ed esclusivamente… il cimitero.
Il sindaco Vincenzo Di Cristofano, nell’esprimere il 5 settembre scorso le proprie osservazioni, rilevava che «il progetto ricade in fascia di rispetto cimiteriale in quanto la distanza è inferiore a 200 metri e pertanto è soggetta a inedificabilità totale. Inoltre si chiede di evitare il passaggio dei cavi a ridosso delle abitazioni esistenti. Si richiede altresì una proroga dei tempi per ulteriori osservazioni in quanto, trovandosi questo Ente in condizioni di sotto organico, non è stato possibile approfondire adeguatamente il progetto».
Nel lungo elenco di documenti consultabili, ci si imbatte anche nelle osservazioni di un cittadino di Pizzone che, invece, sono più ‘contestualizzate’ in un discorso di tutela ambientale e della salute. «Risiediamo nel comune di Pizzone a circa 60 m dal futuro sostegno S5 coord. 420677,83E 4614400,21N – scrive -. Chiedo di ricevere materiale scientifico che possa escludere una nociva esposizione a campi elettromagnetici e inquinamento acustico. Chiediamo di sapere anche quale sia il bilancio energetico dell’opera che ne giustifichi l’impatto ambientale su fauna, flora e acque. Le emissioni di CO2 necessarie alla realizzazione, quelle che saranno evitate e soprattutto in che tempi il saldo sarà favorevole».
Altri cittadini rilanciano il tema delle case che si trovano nelle immediate adiacenze di quella che è una bellissima area dal grande valore naturalistico: l’opera, nei fatti, diminuirà e sensibilmente pure il valore degli immobili.
Insomma, nelle 24 pagine di documenti attinenti al progetto Pizzone II, dal Comune omonimo non sembrano siano arrivate le altre osservazioni annunciate. Forse perché nel frattempo Enel ha sospeso l’iter di Via, forse perché si attende di conoscere come la società potrebbe rimodulare il progetto di realizzazione della centrale armonizzandola – ove mai questo sia possibile – con il territorio, forse perché Pizzone è a pieno titolo all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Molise e Lazio e l’ente parco ha motivato fin da subito il no al progetto.
Eppure il nome Pizzone deriva dalla forma della montagna, Monte Mattone, ai cui piedi si appoggia l’antico abitato: ed è proprio quella montagna che rischia di essere sventrata.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.