Battono palmo a palmo il territorio, boschivo e anche ancora umido dalle perturbazioni degli ultimi giorni, che è stato suddiviso per aree all’interno di una mappa ellittica che circoscrive l’area dove potrebbe essere caduta: alla ricerca della meteorite perduta, giorno secondo. Una vera e propria caccia al tesoro, in effetti, che ha acceso l’attenzione nazionale da giorni sulla piccola frazione di Temenotte di Sant’Agapito. Attenzione degli scienziati, visto il valore del reperto per gli studi sul sistema solare e sulla planetologia. Curiosità dei giornalisti, che rilanciano la notizia delle ricerche in corso dalle tv nazionali e dai principali quotidiani, cartacei e online. E i social scatenati, che giocano su un terreno evidentemente fin troppo facile. Ieri mattina alcuni volontari hanno raggiunto i due esperti giunti a Sant’Agapito da Torino e da Firenze per collaborare alle ricerche. Daniele Gardiol (primo tecnologo dell’Inaf e coordinatore nazionale della rete Prisma) e Tiberio Cuppone (geologo dell’Università di Firenze) hanno mostrato loro alcuni reperti così da ‘facilitare’ la ricerca della meteorite. Una prima pietra nera e brillante è stata consegnata – secondo quanto riporta la stampa nazionale – da un privato cittadino. Falso allarme, però: si tratta di un frammento di roccia vulcanica, come ha spiegato a “Money.it” il geologo e non può trattarsi della meteorite caduta in Molise il 15 marzo. «L’oggetto del nostro studio – spiega Daniele Gardiol – riguarda le stelle cadenti provocate da oggetti più grandi che danno luogo a fenomeni luminosi più intensi che quindi durano più a lungo. Possono rimanere illuminati anche 5-6 secondi rispetto alla comune stella cadente che dura un secondo o una frazione di secondo. Mentre le stelle cadenti si consumano completamente in atmosfera, questi oggetti più grandi, a partire dall’ordine di dimensioni di 10 centimetri o più, si spengono ma non sono ancora bruciati completamente. Ciò che rimane cade a terra e può essere recuperato, intero, o può esplodere e si troveranno frammenti sparsi nell’area. Noi siamo proprio alla caccia di questa tipologia». Un sasso nero, o grigio scuro, del peso stimato di un chilo e di circa 8 centimetri di lunghezza. E mentre la ‘caccia alla meteorite’ continua e la notizia entra in ogni casa d’Italia, qualcuno ironicamente commenta: dicono che il Molise non esista ma la meteorite non lo sa e lo centra lo stesso.
ls

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