Un vero e proprio linguaggio in codice, un segnale ben preciso quei festeggiamenti così ostentati. Un modo per ribadire la propria vicinanza ad uno degli uomini di spicco del clan Spada di Ostia e, soprattutto, per sottolinearne la presenza nello scacchiere del potere malavitoso. Un quartiere, quello di San Lazzaro, che una settimana fa si è di colpo illuminato a giorno: per accogliere Vittorio Spada, detto Manolo, classe 1991 occorreva fare il massimo, come nella tradizione sinti Fuochi d’artificio, una sorta di festa in strada nonostante le restrizioni in vigore. Nell’appartamento dove il rampollo del clan era atteso – quello della sorella, indicato come il luogo dove avrebbe dovuto trascorrere la lunga detenzione ai domiciliari per associazione a delinquere di stampo mafioso -, una tavolata imbandita con ogni prelibatezza. È però durato tutto meno di una settimana: la festa, in tutti i sensi, è stata interrotta dall’arrivo dei Carabinieri e così, per Vittorio Spada si sono spalancati i cancelli del carcere. Di Rebibbia, stavolta.
Il provvedimento, emesso dalla prima Corte di assise di appello di Roma, è stato eseguito l’altro ieri pomeriggio dai Carabinieri della Compagnia di Isernia, gli stessi che hanno seguito le tracce dei festeggiamenti organizzati per l’arrivo di Vittorio Spada. Martedì sera, il regime dei domiciliari è stato sostituito con la custodia in carcere.
Vittorio Spada – più conosciuto come Manolo, nato a Roma 30 anni fa, con un curriculum criminale di un discreto peso, rampollo del clan che ha tenuto in ostaggio Ostia e il litorale romano fino all’operazione Eclissi, messa a segno nel gennaio del 2019 – il 14 aprile, intorno alle 21, è arrivato a Isernia da Frosinone e, più precisamente, dall’istituto penitenziario della città ciociara.
Nel quartiere San Lazzaro vive la sorella. E nella sua abitazione Vittorio-Manolo avrebbe dovuto espiare sette anni di arresti domiciliari, pena comminata per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ma i festeggiamenti organizzati per il suo arrivo dalla popolosa comunità sinti non sono sfuggiti ai Carabinieri: del resto, in un periodo nel quale ci si attiene a regole rigide, non poteva passare inosservato lo spettacolo pirotecnico accompagnato anche dalle note musicali dei cantanti neomelodici. I Carabinieri di Isernia hanno voluto approfondire la questione: sapevano dell’arrivo di Vittorio Spada in città, hanno collegato la festa di quartiere con la presenza dell’esponente del clan di Ostia. E quando hanno suonato alla porta dell’abitazione individuata per gli arresti domiciliari del 30enne, quella della sorella, hanno trovato una tavola riccamente imbandita per onorare in maniera adeguata la sua presenza. Logicamente, sulla vicenda è stata immediatamente predisposta una relazione per l’autorità giudiziaria competente che, accogliendo quando rappresentato dai Carabinieri, ha deciso di aggravare la misura restrittiva. Disposta la revoca dei domiciliari, Vittorio-Manolo Spada è partito martedì alla volta di Roma. Carcere di Rebibbia.

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