Quando c’è da ‘dare una mano’ oppure ‘un calcio ad un pallone’ come in questo caso, Isernia, gli isernini, gli amministratori dei comuni limitrofi e tanti cittadini della provincia rispondono sempre alla grande, dimostrando con i fatti di essere comunità.
É successo alla fine di febbraio, quando immediatamente l’onda di solidarietà nei confronti del popolo ucraino ha letteralmente messo in moto la macchina dell’accoglienza e degli aiuti.
Ed è successo sabato, in una giornata dall’altissimo valore: in mattinata il ricordo delle vittime del dovere e della mafia, nel trentennale degli attentati dove persero la vita i magistrati Falcone e Borsellino. E proprio oggi, 23 maggio, ricorrono i 30 anni dalla strage di Capaci. Un convegno al quale, tra i tanti interventi di spessore, gli studenti e gli intervenuti all’auditorium hanno potuto ascoltare la voce, la commozione ancora palpabile, i ricordi di Antonio Vullo, il poliziotto della scorta del magistrato Paolo Borsellino, unico sopravvissuto alla strage di via D’Amelio, avvenuta 57 giorni dopo quella nella quale persero la vita Giovanni Falcone, il magistrato Francesco Morvillo – sua moglie – e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Un momento intenso anche perché legato al ricordo indelebile di Giuseppe Iacovone, l’agente della Polizia di Isernia che dieci anni fa perse la vita durante un inseguimento proprio alle porte del capoluogo di provincia. Vittima anche lui del dovere.
Nel pomeriggio, invece, lo stadio Lancellotta si è riempito di voci, palloncini, sorrisi, musica e canti.
In campo la Nazionale italiana artisti tv e la squadra di poliziotti e amministratori che hanno contribuito con la loro presenza ad una gara di solidarietà: la raccolta fondi per sostenere le cure di Domenico Marcaccio, un adolescente di Capriati al Volturno, affetto da una malattia rara che dovrà essere curato negli Stati Uniti.
Per lui e soprattutto con lui, in questo viaggio che è speranza e solidarietà, tantissimi cittadini, molti dei quali rimasti anonimi. Ma la presenza delle tantissime persone che hanno inteso contribuire ha acceso il cuore della famiglia Marcaccio e donato un attimo di spensieratezza a Domenico che ha assistito alla partita e ricevuto regali, abbracci e strette di mano. La forza per affrontare la sua personale partita e vincerla
Non importa il punteggio né tantomeno chi siano stati i goleador: ha vinto la solidarietà e la condivisione, ha vinto la vicinanza a chi, oggi, soffre ed ha bisogno di aiuto.
In campo, anche il presidente del Consiglio regionale del Molise, Salvatore Micone, e il sindaco di Isernia, Piero Castrataro. Fuori dal campo la nostra Maria Centracchio, medaglia di bronzo nel judo ai giochi di Tokyo.
«Una giornata speciale – commenta il sindaco Castrataro – in ricordo delle vittime del dovere e della criminalità. Una giornata all’insegna di valori per me fondamentali, quali la legalità e la solidarietà. Tante le emozioni, voglio ringraziare gli organizzatori per l’impegno profuso e i cittadini tutti per la partecipazione e il calore dimostrati anche in questa circostanza».

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