Il presidio, silenzioso e assordante, si sposta davanti a Palazzo San Francesco. L’associazione ‘Non ti scordar di me’ ha memoria ferrea, ricorda impegni e promesse, conta i giorni e assieme i ritardi nell’erogazione di un diritto che è al momento ancora sospeso.
Bruno Esposito cambia location, nell’attesa che i lavori del Consiglio regionale ripartano per essere nel capoluogo ad ogni appuntamento con l’Aula.
E da domani si sposta davanti al Comune di Isernia. Del resto, settembre è un mese molto rilevante per i principi che porta avanti, silenzioso ma deciso, battagliero senza strepiti.
Il 21 settembre è la giornata mondiale dell’Alzheimer e, ad oggi, nonostante siano passati mesi dai primi impegni strappati alla politica affinché anche Isernia avesse un centro diurno, la situazione è ferma alla individuazione del luogo (che è già un passo in avanti).
Il Comune ha dato la disponibilità dei locali al piano terra di Palazzo De Baggis, l’azienda sanitaria regionale li ha giudicati idonei ma ha segnalato all’amministrazione la necessità di alcuni lavori indispensabili alla realizzazione del centro diurno.
Nessuna nuova da allora e sono passati quasi due mesi visto che il sopralluogo dei tecnici dell’Asrem è datato 18 luglio.
Di locali idonei si era parlato quando sindaco e assessori comunali erano stati ricevuti dal presidente Toma a Palazzo Vitale, alla presenza anche del dg Asrem Oreste Florenzano. Era il 13 luglio.
All’esito del sopralluogo di metà agosto, quindi, effettuato a Palazzo De Baggis, l’Asrem ha dato parere positivo indicando quindi al Comune i lavori necessari per l’adeguamento alle normative regionali e nazionali. Una volta terminati, l’azienda avrebbe attivato il servizio.
Di quei lavori, al momento, nemmeno l’ombra. Certo che in questi due mesi, con l’estate di mezzo e le ferie, sarebbe stato difficile riuscire a chiudere la partita. E gli stessi associati della ‘Non ti scordar di me’ sono consapevoli della specificità del momento.
Ma in queste otto settimane quasi, non ci sono state nemmeno le interlocuzioni informali che hanno cadenzato sempre i passaggi di questa vicenda che si trascina da troppo tempo.
E mentre si attendono notizie sull’attivazione del centro diurno, familiari e caregivers continuano a prendersi cura in via esclusiva dei propri cari. Prima confusi e poi, piano piano, sempre più isolati in un mondo che non è più quello dell’oggi, in un tempo sospeso.
La presenza davanti ai luoghi dove la politica dovrebbe prendere in carico i problemi e risolverli è l’unico modo per ricordare – a chi la memoria non l’ha persa – gli impegni presi, il tempo che corre e che rende più vulnerabili sia i pazienti affetti da Alzheimer che i loro cari, ai quali il centro diurno potrebbe fornire un validissimo aiuto.
Lì, i pazienti potrebbero usufruire di una adeguata stimolazione cognitiva, impossibile in altri contesti, indispensabile al rallentamento del decorso della malattia e al potenziamento delle capacità residue. Familiari, caregivers, operatori e volontari potrebbero essere supportati con attività di informazione e formazione. Il Centro diurno avrebbe un ruolo di sostegno alle famiglie che sono lasciate troppo spesso sole nel caso in cui non siano obbligate dal decorso della malattia a ricoverare i propri cari. Centri simili sono a Campobasso e a Termoli. Isernia invece ancora ne chiede l’attivazione. Eppure ci sono almeno 600 pazienti in provincia che avrebbero necessità di un tale servizio, ci sono famiglie che affrontano il doloroso decorso della malattia assieme ai propri cari, senza avere riferimenti sul territorio.
E così, per ricordare a chi la memoria dovrebbe averla ancora che il tempo corre veloce e la malattia pure, giovedì (dalle 9 alle 11) Bruno Esposito presidierà il Comune di Isernia. Sperando di avere risposte, conferme, certezze.
ls

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.