Degrado e incuria sembrano aver preso il sopravvento allo stadio Lancellotta. E i tifosi insorgono: dove sono sindaco, delegato allo sport, all’ambiente e al decoro urbano, si chiedono. Domanda retorica, indirizzata com’è all’amministrazione comunale che in questo caso non sembra avere particolarmente a cuore lo stato in cui versa l’impianto sportivo.
A detta dei supporter di Orgoglio Biancoceleste, lo stadio di località Le Piane, dedicato alla memoria dell’isernino e grande appassionato di sport Mario Lancellotta, ex sindaco e presidente del Comitato Regionale Coni Molise tra il 1976 e il 1998, versa in uno stato di abbandono e degrado in special modo il settore riservato all’accoglienza dei tifosi ospiti.
Il problema è anche di tempi stretti: il prossimo 18 settembre inizia il campionato di calcio e ad oggi non si registrano interventi per restituire decoro alla struttura.
«Tempo fa – scrivono in una lettera aperta, indirizzata proprio all’amministrazione comunale – era uno stadio degno di questo nome, fiore all’occhiello di questa città ma pian piano è diventato una giungla degna di accogliere cinghiali e animali di ogni specie, tanto da far sfigurare perfino la savana africana. Tralasciamo la strada di accesso all’impianto, una mulattiera degli anni ‘20, dove più amministrazioni utopisticamente hanno sparlato di progetti per nuovi impianti sportivi e di un nuovo collegamento stradale. Sia nell’area dei parcheggi dei tifosi locali che ospiti regna sporcizia ed incuria più totale con la presenza di erbacce e rifiuti di ogni genere.
Ma la cosa più grave ed eclatante sono le condizioni in cui versa il settore ospiti, che dovrebbe essere il biglietto da visita per quanti vengono ad assistere alle competizioni sportive. La strada di accesso straborda di erbacce e rovi che inglobano la recinzione dello stadio, la biglietteria ospiti è stata vandalizzata e lasciata all’incuria più totale, contornata da sporcizia».
Insomma, le fotografie parlano da sole. E, come rimarcano i tifosi, è difficile dire se sia più simile ad una discarica oppure ad un deposito di materiale vario.
«Pezzi di tribune accatastati in modo caotico e sabbia di mare, utilizzate entrambi per gli eventi nel centro storico del beach volley, un grande cumulo di sabbia e sale, probabilmente da utilizzare in caso di nevicate. Non si conoscono le condizioni dei servizi igienici, ma la semplice visione della situazione esterna non fa presupporre nulla di confortante. Gradinate che versano in uno stato di totale abbandono – continuano i supporter – circondate da rovi, alberi ed erbacce talmente alte da inglobare perfino le recinzioni, tanto da strabordare anche sulla pista di atletica. E questo settore dovrebbe accogliere anche i bambini e ragazzini che con i loro genitori seguono le competizioni sportive, mettendoli a repentaglio vista la presenza di eventuali serpenti, roditori e insetti che trovano l’habitat naturale nel fossato pieno di acqua piovana stagnante dove erba, canne e vegetazione varia, ne ostruiscono il suo naturale deflusso.
Non parliamo poi dello stato in cui versa il terreno di gioco, degno di un campo coltivato a patate, con un impianto di irrigazione obsoleto ed a tratti non funzionante. Spogliatoi e bagni per gli spettatori dove l’igiene e la pulizia sono concetti sconosciuti. Tutto questo è apparso ancor più evidente quando la squadra spagnola del Villarreal (che milita nella Liga Spagnola), in ritiro a Castel di Sangro, richiedeva di attuare sessioni di allenamento nel nostro stadio, ma la loro dirigenza, alla vista anche delle condizioni del terreno di gioco, con un sorriso ironico ha declinato la presenza.
Possiamo capire la totale vocazione ambientalista di questa amministrazione, ma così pare un po’ troppo! Giammai pensare di utilizzare, per la deforestazione e il regolare sfalcio delle erbacce dello Stadio, alcuni dei 424 isernini percettori del reddito di cittadinanza che sono tenuti a svolgere obbligatoriamente progetti utili alla collettività nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali.
In definitiva, quindi, appare completamente trascurata qualsiasi attenzione agli impianti ed alle attività sportive della città, nonostante il sacrificio e la dedizione delle diverse società impegnate ad assicurare un minimo di sport a bambini, a giovani e meno giovani, perseguendo anche un fine sociale che, in un territorio come il nostro, assume una rilevanza non trascurabile. Tutto questo è dovuto alla mancata programmazione supportata da investimenti concreti e le scelte miopi dell’amministrazione che stanno pregiudicando anche la crescita agonistica e culturale di tanti bambini ed appassionati.
La situazione attuale è molto grave: negli ultimi 15 anni, non si è riusciti a mantenere, mettere in sicurezza e manutenere costantemente le strutture presenti, lasciandole al degrado più totale, non degne di una città che vorrebbe rappresentare un capoluogo di provincia. È una questione di identità territoriale: anche attraverso lo sport si cerca di restituire a tutti l’orgoglio di essere di Isernia».
E adesso, la palla (manco a dirlo) passa al Comune.

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