Caso chiuso, come del resto annunciato anche da autorevoli esponenti della Giunta Toma qualche giorno fa.
Il protocollo d’intesa stipulato tra Regione e Università degli Studi del Molise, definito flessibile, ha consentito di modificare le decisioni assunte a dicembre dello scorso anno e messe nero su bianco dall’ex direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, nel suo ultimo giorno alla guida dell’azienda sanitaria regionale del Molise.
Il dottor Vigliardi, primario facente funzioni della Uoc di Chirurgia del Veneziale, resta al suo posto. Non sarà sostituito dal professore ordinario dell’Unimol, Guido Sciaudone che, in forza della flessibilità del protocollo sottoscritto tra Regione e Unimol, sarà destinato ad altro incarico a Campobasso.
Ieri mattina, però, questa informazione non era nota a chi ha presidiato la sede dell’Asrem, in via Petrella a Campobasso. Ovviamente non c’era solo il caso Vigliardi da portare con forza all’attenzione dell’opinione pubblica ma la situazione di stallo che vive ormai da troppo tempo il Veneziale (e non solo), la vertenza che riguarda gli operatori socio sanitari, le criticità che si rilevano negli altri nosocomi della regione.
Ma in via Petrella è arrivata anche Isernia, con il comitato ‘In seno al problema’ presieduto da Emilio Izzo e con la presenza del sindaco Piero Castrataro. Insieme agli operatori socio sanitari che chiedono di tornare al lavoro, ieri mattina, il capoluogo di provincia ha stretto l’assedio attorno alla sede dell’Asrem, in via Petrella a Campobasso. E il direttore generale facente funzioni, Evelina Gollo, ha aperto loro le porte. Per ascoltarli, per rispondere alle obiezioni e alle rimostranze, per spiegare gli iter burocratici, per prestare attenzione al territorio e alla comunità che è stanca di avere un ospedale a mezzo servizio, dove la carenza di medici è all’origine di situazioni emergenziali che sono quotidiane.
Le comunità, i territori, non si arrendono e così quello che era l’appello alla mobilitazione dei primi cittadini – lanciato proprio su queste colonne dal consigliere di minoranza Marco Amendola il giorno dopo la riunione della Commissione Sanità del Comune di Isernia – potrebbe trovare concretezza a breve visto che è in fase di organizzazione una giornata romana di protesta.
Pragmatico, come sempre, il sindaco Piero Castrataro.
«Da una parte c’è l’Asrem, con le poche risorse che ha, che deve fare i conti con gli esiti di una politica che negli ultimi 20 anni ha utilizzato la sanità come bacino elettorale e non ha risolto i problemi. Poi è arrivato il Covid, le carenze di medici ovunque in Italia e le criticità del nostro sistema sanitario sono state amplificate. Dobbiamo tentare di risolvere sia i problemi del breve periodo, per cercare di non far andare via i pochi e bravi medici che si sono sacrificati in questi anni, ma al tempo stesso dobbiamo avere una visione più ampia, per formarne altri sul territorio così che rimangano qui. Per quanto riguarda il ‘caso Vigliardi’, speriamo che ci sia una interlocuzione che consenta di risolverlo – commentava ieri mattina, già possibilista, il sindaco Castrataro, quando la notizia della risoluzione della vicenda non era nota visto che dall’Unimol era arrivato il via libera alla modifica della decisione assunta a dicembre -. Ma abbiamo anche il problema del reparto di Emodinamica, la cui risoluzione è condizionata dal fatto che alcune università dovranno dare il via libera alle convenzioni da stipulare visto che i medici vincitori di concorso sono anche specializzandi presso università che non sono sul territorio della regione. Ovviamente, è fortissima la criticità per i Pronto soccorso, sia di Isernia che di Campobasso. Ci sono stati e ci sono ancora alcuni medici venezuelani, altri arriveranno ma resta un punto critico: la rete di emergenza urgenza risulta veramente compromessa. Occorre uno sforzo da parte di tutti. Lunedì prossimo siamo in Conferenza dei sindaci – annuncia Castrataro, che ne è il vicepresidente -, speriamo di organizzare una importante manifestazione a Roma per sensibilizzare la politica ed evidenziare che il problema c’è e deve essere risolto il prima possibile. Resta il problema degli operatori socio sanitari: l’Asrem vuole procedere con le assunzioni scorrendo la graduatoria, speriamo che i numeri per i prossimi anni possano garantire gli Oss che hanno operato in momenti altamente difficili, che non sono vincitori di concorso e che si sono sacrificati durante il Covid. Molte Regioni lo hanno fatto, speriamo sia possibile anche qui».
Emilio Izzo, anche lui ricevuto dal dg Gollo, sintetizza i ragionamenti fatti con il direttore generale dell’Asrem. «Gli Oss non si possono stabilizzare perché si scorre la graduatoria, ma questo lo valuteremo in altra sede. La situazione degli ospedali? Non ci sono miglioramenti perché i medici non rispondono ai concorsi, per il dottor Vigliardi sembra che possa rivedere la decisione solo l’Unimol… Saremo con un’altra manifestazione sotto il Rettorato se in 48 ore non dovesse arrivare una risposta positiva».
Che c’è e c’era già. Da qualche giorno il rettore dell’Unimol aveva dato parere positivo alla modifica della decisione, in forza di quel protocollo flessibile.

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