In via Petrella, nell’ufficio del direttore generale Giovanni Di Santo, ieri mattina si è parlato del Centro diurno Alzheimer. Il presidente e una socia dell’associazione «Non ti scordar di me» – sodalizio che da quattro anni reclama dignità per i pazienti affetti da danno cognitivo – hanno raggiunto Campobasso. All’incontro, ovviamente, anche il sindaco Piero Castrataro che ha preso a cuore la vicenda e ha messo in campo proposte di soluzioni per quanto di competenza. Ha individuato la sede (o meglio, le sedi) dove il Centro diurno potrebbe trovare collocazione e messo a disposizione anche i fondi necessari per renderle compatibili con quanto richiesto dalla normativa.
Assieme al manager dell’azienda sanitaria regionale, la delegazione isernina ha incontrato anche un ingegnere dell’Ufficio tecnico dell’Asrem. Il che ha fatto fin da subito ben sperare in una positiva risoluzione della vicenda che è stata costellata, soprattutto negli ultimi due anni, di promesse poi smentite dai fatti concreti.
Sembra sia stata davvero una riunione proficua, contrassegnata dalla disponibilità, dall’attenzione e dalla cordialità del manager Asrem che, come si ricorderà, quando Bruno Esposito – che porta avanti questa battaglia di civiltà in nome e per conto dei tanti malati Alzheimer che in provincia di Isernia non hanno un centro dedicato come invece a Campobasso – aveva chiesto di incontrarlo a margine della nomina a direttore generale, aveva chiesto un po’ di tempo per studiare la questione annunciando però fin da subito la massima disponibilità. E così è stato. Ieri mattina, come concordato, il direttore generale dell’Asrem ha chiesto ed ottenuto informazioni più dettagliate ma ha mostrato di aver studiato la vicenda al punto da manifestare il chiaro impegno a voler aprire il Centro diurno.
Primo punto sul quale ci si è soffermati, la sede. Quella individuata dal Comune nell’edificio che ospitava gli uffici del V Settore e poi l’asilo nido (ora al Parco stazione) è già oggetto di lavori, parte dei quali richiederebbero ancora un paio di mesi al massimo. Ma questa sede, collocata all’Acqua Sulfurea, non è ovviamente la stessa che viene indicata nel decreto del commissario ad acta Toma: allora, come si ricorderà, si prevedeva di poter utilizzare un’ala di Palazzo De Baggis. Venne messo tutto nero su bianco, l’Asrem diede parere favorevole a spostare il Centro diurno Alzheimer da Venafro a Isernia salvo poi scoprire che quella sede non aveva le necessarie certificazioni antisismiche.
Dopo un comprensibile periodo di sconforto, il sindaco Castrataro non si è perso d’animo e ha individuato come possibile sede l’edificio dove prima erano ospitati gli uffici comunali del V Settore. Non prima di aver concesso, in comodato d’uso gratuito, all’associazione alcuni locali di via Umbria. Gli stessi dove si svolgono le attività del Caffè Alzheimer al momento.
Ergo, occorrerà modificare il decreto dell’allora commissario ad acta e indicare la nuova sede che, a questo punto, è (senza bisogno di condizionali) quella dell’Acqua Sulfurea. Il sindaco Castrataro si è impegnato a convocare la conferenza dei servizi, alla quale il manager Di Santo ha assicurato la propria presenza, in un paio di settimane. Altra questione affrontata nel corso dell’incontro di ieri mattina i lavori da completare nella struttura: per l’utilizzo in tempi brevi dei locali del primo piano, l’adeguamento dell’impianto aereazione e qualche altro dettaglio che sembra possano essere risolti in un paio di mesi.
Insomma, sembra che la vicenda Centro diurno Alzheimer, puntellata da disinteresse o scelte del tutto ‘casuali’ e quindi errate, sia davvero ad un punto di svolta.
Di certo, hanno giocato a favore la disponibilità del presidente della Regione, Francesco Roberti, che ha incontrato subito l’associazione manifestando interesse e desiderio di risolvere la questione. Poi l’impegno del direttore generale dell’Asrem, da poco alla guida dell’azienda sanitaria regionale, che ha verificato lo stato dell’arte e indicato la strada. Disponibilità e ascolto quelle di Roberti e Di Santo che hanno impresso una nuova velocità alla vicenda.
Ovviamente, una grande mano l’ha data il sindaco Castrataro che, pubblicamente e nel corso di uno dei recenti consigli comunali, ha rimarcato l’importanza di ascoltare i bisogni dei pazienti fragili che necessitano di sostegno socio-sanitario, le necessità dei familiari e dei care givers.
Insomma, un lavoro di squadra, che non ha tenuto conto delle diversità politiche, come dovrebbe accadere sempre quando si mettono al centro dell’azione i bisogni dei cittadini.
Sul tavolo del dg Di Santo adesso c’è anche la questione assistenza negli ospedali con la proposta, avanzata dall’associazione «Non ti scordar di me», di destinare in ogni nosocomio della regione una stanza al ricovero (per motivi diversi) dei pazienti Alzheimer così da permettere ai familiari di continuare ad assisterli, garantendo quella ‘continuità negli affetti’ che è stata già dichiarata indispensabile con il comma 5 dell’articolo 11 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 marzo 2021. Non sempre applicato.

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