«Che Mario Pietracupa, persona stimabile, non comprenda che accettando questa candidatura declassi il livello della nostra democrazia liberale a una sorta di democratura in stile russo-putiniano, è davvero grave».
Non ha certo usato mezzi termini, Danilo Leva, candidato nel collegio uninominale di Isernia per la Camera con Liberi e Uguali, nel corso della conferenza stampa che ieri mattina, nello Spazio 180 di corso Marcelli, ha aperto la campagna elettorale in vista delle Politiche del prossimo 4 marzo.
È stato il nepotismo il tema posto al centro dell’incontro con i giornalisti. «Le regole del gioco in Molise sono falsate – ha evidenziato il deputato uscente -. La sfida che bisogna lanciare ai cittadini di questa provincia è la difesa delle regole della democrazia. Gli intrecci e i conflitti di interesse ormai sono palesi, evidenti, alla luce del sole. Non li si nasconde più, anzi sono motivo di forza e di ostentazione del potere».
Contestata dunque la candidatura del presidente del Neuromed. «Una persona stimabile e rispettabile – ha evidenziato Leva -: preciso, infatti che la mia è una critica solo ed esclusivamente di natura politica. Non posso tuttavia non denunciare il tentativo di occupazione ‘manu militari’ della sanità pubblica da parte di titolari delle strutture private. A questo stato di cose – ha aggiunto – si può decidere di dire ‘no’ e in questo collegio la sfida è tra chi vuole difendere la sanità pubblica e la qualità della democrazia, e chi vuole condurci in qualcosa di completamente altro. Un qualcosa dove i conflitti di interesse sono la regola, dove prima dei diritti di tutti ci sono gli interessi di un cognato. In campo, è bene ribadirlo, c’è chi rappresenta un coacervo di interessi di bottega che con la sanità pubblica non ha nulla a che fare».
Inevitabile, durante l’incontro di ieri mattina, un passaggio sul governo regionale di centrosinistra. «Questi cinque anni di governo Frattura hanno insegnato una cosa – ancora Leva – Il Pd, in particolar modo, ha ceduto a condizionamenti di altre forze politiche, come Rialzati Molise, facendo ‘saltare’ la sanità pubblica in questa regione. Abbiamo un cognato con il centrodestra e uno col centrosinistra. Spero siano finiti, non vorrei trovarmene un terzo con i Cinque Stelle. I cittadini, dunque, devono scegliere il candidato che per storia personale, credibilità, autorevolezza, ha la forza di difendere i beni comuni del territorio e chi, per evidenti limiti di natura oggettiva, non può farlo. Io – ha concluso – ho condotto tante battaglie in questi anni, scevro da condizionamenti. Non ho aziende da difendere. Gli altri, giudichino gli elettori».
Università. All’incontro con i giornalisti era presente anche il rettore dell’Università del Molise Gianmaria Palmieri, candidato al Senato con Liberi e Uguali.
E, vista la sua presenza a Isernia, ha voluto precisare le motivazioni che hanno spinto l’Unimol ad abbandonare la sede di via Mazzini e, quindi, il capoluogo pentro. «La Regione – ha affermato – ha disatteso gli impegni economici assunti con i vertici dell’ateneo». Ciononostante il rettore (attualmente sospeso dalla carica per la campagna elettorale) ha dichiarato che «l’Università è disponibile a tornare nel centro storico in qualsiasi momento purché le istituzioni tengano fede alle promesse formulate».

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