Stato d’agitazione del Liceo scientifico “Ettore Majorana” del capoluogo pentro, i cui studenti hanno indetto un sit – in di protesta per manifestare contro i decreti in discussione in questi giorni in Parlamento. Venerdì scorso erano stati i docenti del Majorana a indire la loro protesta contro il paventato aumento delle ore di lavoro, da 18 a 24 e contro quello che ritengono uno svilimento della professione, messo in atto dalle critiche ricevute dal settore recentemente. Prendendo atto della mancanza di un adeguato sostegno in termini di comunicazione e di finanziamenti dell’attività scolastica, 59 insegnanti su 60, hanno deciso di non dare seguito a progetti extracurriculari, come viaggi d’istruzione o uscite didattiche, prendendo in considerazione anche l’eventualità di dimettersi da incarichi non obbligatori e relativi al contratto. I ragazzi dello scientifico hanno scelto di stare accanto ai loro professori manifestando nell’area antistante la scuola e promuovendo ulteriori forme di protesta, tese a coinvolgere il popolo studentesco dell’intera provincia pentra. “Riteniamo che lo sciopero sia l’atto più efficace per sottolineare il nostro dissenso per la direzione che il Governo sta prendendo – ha spiegato Vittorio Ferrara, rappresentante d’istituto – siamo già penalizzati dalla legge Aprea, su cui stanno dialogando i parlamentari e che rischia di privatizzare la scuola. Con questo decreto i privati entrerebbero a far parte dei consigli d’istituto, privando gli stessi docenti della loro valenza. Questa riforma su di noi pesa ancora di più, in quanto anche i professori stanno protestando per l’eventualità che aumentino le ore di lavoro e hanno previsto l’eliminazione di gite e altre attività, pertanto vogliamo stare al loro fianco”. I manifestanti hanno presidiato per l’intera mattinata l’area adiacente al liceo, affiggendo striscioni polemici nei confronti del Ministro Fornero, che recentemente aveva criticato i giovani d’oggi definendoli “choosy” ed esprimendo i loro timori circa un futuro che non c’è. “Oggi abbiamo avviato la protesta, ma non ci fermeremo qui – ha affermato Paolo Barbato, un’altro dei rappresentanti degli studenti che frequentano lo Scientifico – domani (oggi) promuoveremo un corteo per le strade di Isernia a cui spero che prenderanno parte i nostri colleghi delle altre scuole, mentre mercoledì organizzeremo altre manifestazioni per coinvolgere i giovani di tutta la Provincia. Vogliamo urlare il nostro ‘no’ rispetto a questo Governo che taglia i fondi alla scuola e predispone l’acquisto degli aerei da guerra”.

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