Capitale della Cultura 2022: è atteso a novembre il verdetto e, tra le località in corsa per l’ambito riconoscimento, c’è anche Isernia. Al titolo attualmente aspirano 28 città e lunedì prossimo, 12 ottobre, la commissione di valutazione definirà la short list delle 10 città finaliste.
Intanto il capoluogo pentro, rappresentato dall’assessore Eugenio Kniahynicki, è fra le città candidate che oggi e domani parteciperanno all’incontro «Il futuro delle città della cultura: tra visione e azione attraverso modelli di produzione culturale, abitare e turismo», un convegno internazionale che si terrà a Lucca, nell’ambito di LuBeC 2020 e che sarà dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera “beni culturali – tecnologie – turismo”. Organizzato in collaborazione con il Mibact, la Regione Toscana, gli Enti territoriali e numerosi partner nazionali e internazionali, il LuBeC si svolge su due giornate, alternando workshop, laboratori tecnici, seminari, interviste, presentazioni e dibattiti, ai quali partecipano ogni anno circa duemila operatori pubblici e privati del turismo e della cultura.
In questo delicato momento di post-lockdown, la due giorni lucchese intende contribuire al dibattito, presentando e promuovendo soluzioni, strategie e strumenti a sostegno del sistema culturale e creativo, in relazione ai comparti del turismo, della produttività, dell’innovazione, della salute, della sostenibilità.
L’intervento dell’assessore alla cultura del Comune di Isernia, Eugenio Kniahynicki, è in programma domani mattina, all’interno del workshop “Incontro della Rete delle Città della Cultura, con un confronto con le candidate a Capitale Italiana 2022”. I temi che verranno analizzati sono quelli delle “Soluzioni e strategie dal Dossier di candidatura per la sostenibilità sociale nelle città dopo il Covid 19”.
«Relazionerò sul dossier della candidatura di Isernia a ‘Capitale italiana della cultura 2022’ – ha dichiarato Kniahynicki –. Mi soffermerò soprattutto sulle normative di contrasto al Covid da rispettare in ambito culturale, con specifico riferimento allo svolgimento di eventi e manifestazioni pubbliche. Partecipare al LuBec è un vanto per la nostra città, ed essere fra le ventotto candidate a Capitale italiana della cultura rappresenta un momento importante del percorso di valorizzazione che l’intera amministrazione comunale sta portando avanti con grande impegno e dedizione. Il prossimo 12 ottobre – ha concluso l’assessore Kniahynicki – si conosceranno le dieci città candidate che passeranno alla fase successiva. Incrocio le dita e attendo fiducioso».
Le città candidate. Oltre a Isernia aspirano al titolo Ancona, Arezzo, Arpino (Frosinone), Bari, Carbonia (Sud Sardegna), Castellammare di Stabia (Napoli), Cerveteri (Roma), Fano (Pesaro Urbino), L’Aquila, Modica (Ragusa), Molfetta (Bari), Padula (Salerno), Palma di Montechiaro (Agrigento), Pieve di Soligo (Treviso), Pisa, Procida (Napoli), San Severo (Foggia), Scicli (Ragusa), Taranto, Trani (Barletta Andria Trani), Trapani, Tropea (Vibo Valentia), Venosa (Potenza), Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), Verona, Vigevano (Pavia) e Volterra (Pisa). Il titolo di Capitale italiana della cultura viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. Dalla sua istituzione il titolo è stato assegnato: nel 2015, alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena; nel 2016, a Mantova; nel 2017, a Pistoia, nel 2018, a Palermo. Parma, già capitale italiana della cultura per il 2020, è stata prorogata al 2021 dal Dl Rilancio. Inoltre, il Governo ha anche proclamato, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura per il 2023. Un modo per fare ripartire le due città più colpite dal coronavirus.

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