Ad aprile scorso la triste notizia della scomparsa di Lina Di Renzo, giovane mamma venuta meno a causa di un mesotelioma.
Lina è morta in Emilia Romagna, dove si era laureata in Infermieristica e lavorava da anni, prima nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna, poi al pronto soccorso di San Giovanni in Persiceto e, ancora, nella centrale operativa del 118, in prima linea nelle emergenze in ambulanza, o in volo.
Lina ha lasciato il marito, Matteo, e due giovanissimi ragazzi, Jacopo e Davide, di 8 e 12 anni.
I colleghi, gli amici, tutti coloro che le hanno voluto bene, non hanno dimenticato il suo grande altruismo, la sua coinvolgente passione per la professione. Oggi (26 ottobre) le sarà dedicata un’aula del corso di laurea in Infermieristica di Pieve di Cento.
«Il 26 ottobre, alle ore 14.30 – informano dalla sede universitaria – verrà scoperta la targa dedicata alla collega Lina, prematuramente scomparsa, che per tanti anni ha contribuito con grande passione alla formazione di futuri professionisti sanitari infermieri. Già impegnata come volontaria nel pubblico soccorso, Lina consegue la laurea in Infermieristica presso l’Università di Ferrara, sede di Pieve di Cento, nell’anno 2004. Dal 2006 inizia a collaborare con la sede didattica come docente e tutor di tirocinio, trasmettendo a tutti coloro che l’hanno incontrata e hanno lavorato con lei, grande entusiasmo per la sua professione, in particolare per il mondo dell’emergenza, ambito che ha amato da sempre e in cui ha sempre lavorato, prima nella Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, poi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Giovanni e alla Centrale Operativa 118/Elisoccorso».
Un riconoscimento che conferisce merito alla giovane professionista molisana voltata in cielo troppo presto.

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