Una buona notizia in favore dell’ambiente e della salute dei cittadini: il Tar Campania ha rigettato il ricorso della società che vorrebbe costruire una mega discarica o impianto di trattamento e compostaggio rifiuti nella zona Pip di Sassinoro, a due passi dal confine molisano, non lontano dal Massiccio del Matese, dal fiume Tammaro, dall’area archeologica di Altilia, dalla diga di Morcone-Campolattaro e da una serie di aree naturalistiche e siti di interesse comunitari, oltre che dal Regio Tratturo Pescasseroli – Candela, che è sottoposto a vincolo e tutela.
A darne comunicazione è Michele Petraroia a nome e per conto della Rete dei Comitati di Tutela Ambientale di Campania e Molise che tanto si è battuta per evitare uno scempio in un territorio che merita di essere preservato, promosso e valorizzato.
Il 12 maggio il Tribunale amministrativo della Campania ha rigettato il ricorso e rinviato la trattazione di merito del contenzioso con il Comune di Sassinoro al prossimo 3 novembre. La Rete che raduna Comitati e Associazioni accoglie positivamente il pronunciamento ma ritiene indispensabile che ora il Ministero dell’Ambiente, la Regione Molise e tutti i Comuni coinvolti nell’istituzione del Parco Nazionale del Matese si attivino in difesa di quel territorio dove «dagli inizi del 2000 è in corso uno scontro impari tra le multinazionali dell’energia eolica e delle imprese del ciclo dei rifiuti e le piccole comunità della Valle del Tammaro e del Matese. La natura va rispettata non stravolta – denuncia Petraroia -, la montagna va salvaguardata e non sventrata, le falde acquifere vanno preservate, il suolo non va inquinato ed il patrimonio storico, paesaggistico, artistico, archeologico e religioso va promosso e valorizzato perseguendo un modello ecocompatibile ed ecosostenibile. Trasformare il Matese in una foresta pietrificata – il grido dl’allarme del sindacalista – con pale eoliche che affondano i basamenti in cemento a decine e decine di metri di profondità su un territorio carsico in cui è custodito il più grande bacino d’acqua dolce del Centro-Sud è un errore. Installare un impianto di trattamento rifiuti in una zona in cui dal 2017 il legislatore nazionale ha scelto di istituire un Parco è sbagliato. Non sarà semplice impedire l’installazione di pale eoliche, ne fermare l’impianto di compostaggio e sarà ancora più difficile accelerare gli adempimenti per istituire il Parco Nazionale del Matese, ma questa pandemia ha fatto capire a tutti che o l’uomo rispetta la natura ed evita di inquinare aria, acqua e suolo, o presto o tardi, la natura restituisce all’uomo il frutto avvelenato di ciò che è stato seminato».

Un Commento

  1. Antonio scrive:

    Caso positivo covid-19 a Roccavivara:
    Perché tenere il tutto nascosto quando rimaneva sufficiente evidenziare la casistica senza allarmismi e nella piena tutela della praivasi ?
    Perché accusare la minoranza che, in forma cautelativa, ha evidenziato la casistica?
    Tale situazione ha provocato anche minacce e risse nei locali pubblici tra i lacchè di turno

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