Almeno un centinaio di scosse in 12 ore circa, dalle 7.07 di ieri mattina, quella più forte, di 5.7 di magnitudo Richter, al largo della costa marchigiana, avvertita anche sul litorale molisano. L’Italia torna a parlare di terremoti, a distanza di soli dieci giorni dalla commemorazione a San Giuliano di Puglia. La sala situazione Italia del dipartimento della Protezione Civile ha avviato immediatamente il necessario raccordo operativo con le componenti territoriali e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Per eseguire le opportune verifiche di agibilità sono stati chiusi i plessi scolastici e sulle linee ferroviarie interessate dal terremoto – l’Adriatica tra Rimini e Varano, l’Ancona-Pesaro tra Falconara e Jesi e la Rimini-Ravenna tra Gatteo e Cesenatico – sono state svolte attività di ricognizione. Alle ore 12 è stata riaperta la circolazione ferroviaria. Le stesse attività di verifica sono state avviate e concluse sulla rete stradale e autostradale. Lo stallo della linea ferroviaria adriatica è durata fino alle 13.30, come ha reso noto Trenitalia, il traffico è tornato regolare dopo l’intervento dei tecnici. Inevitabili i disagi, anche sui treni a lunga percorrenza, che collegano Nord e Sud, compresa la stazione di Termoli. I treni Alta Velocità, InterCity e Regionali hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 240 minuti. Numerosi i treni cancellati e quelli che hanno previsto modifiche del tragitto.

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