Ancora aggressioni alla guardia medica e stavolta due le dottoresse che loro malgrado hanno dovuto subire atteggiamenti inqualificabili da parte di utenti ineducati. A rendere noto quanto avvenuto nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 gennaio, è stato il medico Asrem Giancarlo Totaro, che ha diffuso proprio il testo indirizzato ai vertici dell’Azienda sanitaria regionale del Molise. «Mi è pervenuta per conoscenza una accorata lettera indirizza ai vertici Asrem da parte di alcuni medici che lavorano alla sede di Termoli. Certe cose non si possono tacere e bisogna intervenire con urgenza per porvi rimedio. A questo va sottolineato che il servizio anche nelle altre sedi è stato spesso dato accorpando diverse sedi in alcuni giorni e la carenza ha portato anche assenze non programmate. Si manifesta tutta la solidarietà possibile ai medici della guardia medica di Termoli e si spera che la sede di Termoli venga riportata in ospedale. Questo è il secondo episodio che si verifica in basso Molise nel giro di pochi mesi». Di seguito il testo: «Con la presente missiva siamo a comunicare e segnalare la notevole criticità che si sta configurando nel Servizio di Continuità Assistenziale di Termoli. Situazione difficile che si sta prolungando ormai da tempo per i ritmi, per l’aumento di chiamate che arrivano al servizio, per i numerosi accessi ambulatoriali e richieste di visite domiciliari congrue e non. Il perdurare della grave carenza di personale medico rende ancora più difficile il momento attuale, con Medici che dirottati su altri servizi hanno sguarnito con il passare dei mesi il nostro servizio e medici che per l’inasprirsi delle condizioni di lavoro preferiscono non effettuare turni di sostituzione in Guardia Medica un tempo più appetibili. Sempre più spesso nella nostra sede viene assegnato il turno a un solo medico o non viene affatto reperito. Tale situazione risulta a nostro avviso inconcepibile poiché, come si può evincere dal registro di sede, la mole di lavoro attuale è notevolmente aumentata e spesso difficilmente gestibile anche con la presenza di due medici in turno. Per un solo medico risulterebbe impossibile organizzarsi per rispondere al telefono, per visitare i pazienti in sede e per evadere le visite domiciliari, ora già in due non si riesce a fare tutto questo contemporaneamente figuriamoci da soli per un’intera città e per un intero turno. Si fa presente che nella nostra sede da sempre il lavoro è tantissimo e lo è diventato ancor più negli ultimi tempi, i pochi dottori presenti stanno già dando il massimo. Si ribadisce la necessità di essere in due durante il turno perché si rischia di dover visitare con difficoltà per dodici ore senza sosta più e più persone, come succede ormai quasi ordinariamente e come è successo soprattutto durante i turni delle festività natalizie. Si rammenta che ai sensi dell’art. 43 comma 7 del vigente A .C. N. la continuità assistenziale è tenuta ad erogare prestazioni assistenziali non differibili; frequentemente invece l’utenza si rivolge alla nostra attenzione per prestazioni differibili e non sempre urgenti. Ad esempio capita spesso che venga fatta richiesta di prescrivere terapie continuative differibili, di terapie che prevedono piano terapeutico, di trascrizioni terapie da dimissioni ospedaliere, di redigere certificati di malattia per lavoratori non turnisti anche nei giorni feriali e di prescrivere esami di laboratorio e strumentali non urgenti. Stiamo diventando il capro espiatorio dell’insofferenza dell’utenza, che non potendo rivalersi su altre figure mediche, rivolge a noi il suo atteggiamento spesso ricattatorio e aggressivo. Si segnalano inoltre numerose condizioni che, causando disagio all’utenza, provocano un difficile rapporto nel dialogo tra medico e paziente: la mancanza di sedie per il personale in servizio (peraltro richieste da oltre un anno senza alcun riscontro); la mancanza di un’adeguata sala di aspetto fornita di sedie, che spesso costringe l’utenza a dover attendere in condizioni disagevoli il proprio turno all’aperto; la presenza di barriere architettoniche che rendono estremamente difficoltoso l’accesso alle persone con disabilità fisiche. A tal riguardo si segnala e si denuncia un episodio inaudito di violenza e aggressione subito da due colleghe in turno durante la notte tra il 6 e 7 gennaio 2023 verso l’una di notte. Alcuni familiari che accompagnavano una loro parente in Guardia medica che richiedeva visita per una bambina che è stata regolarmente visitata, per ingiustificati motivi hanno dato in escandescenze e uno di loro in evidente stato di alterazione ha sferrato un pugno al vetro della porta di ingresso mandandola in frantumi, oltre ad aggredire verbalmente con offese, ingiurie e minacce le colleghe di turno. È stato necessario richiedere l’intervento dei carabinieri che si sono recati in sede e constatavano l’accaduto e a cui si è provveduto inoltrare regolare denuncia. Più volte abbiamo segnalato l’inadeguatezza della sede attuale, ora alla luce di quanto accaduto si ribadisce da parte nostra la richiesta di messa in sicurezza della sede nonché lo spostamento necessario ad una sede più confacente e sicura, urge un provvedimento risolutivo.
Chiediamo pertanto una attenzione a queste problematiche e un’azione che possa sanare al più presto questa situazione che rischia di avere pesanti effetti sull’attività medica (stress psico-fisico, rischio di errore medico, burn-out) e quindi sulla popolazione. Così noi non riusciamo più ad andare avanti. Si sta rasentando, se non già, in atto la insostenibilità. In attesa di risposte porgiamo cordiali saluti».

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