Interdittiva antimafia per un’azienda della provincia di Foggia che opera in sub-appalto sulla linea ferroviaria Termoli-Pescara finisce al Tar Puglia, ma i giudici del capoluogo barese hanno negato la sospensiva chiesta dai legali Enrico Follieri e Ilde Follieri, che hanno impugnato l’atto della prefettura dauna, ricorso notificato anche alla Italferr-Gruppo Ferrovie dello Stato. Il prefetto di Foggia Maurizio Valiante ha adottato lo scorso 20 dicembre quattro interdittive antimafia nei confronti di altrettante imprese del territorio, alle quali viene in tal modo preclusa la possibilità di contrarre con la Pubblica Amministrazione, in ragione di specifici collegamenti, emersi al termine di accurate attività istruttorie, che le stesse manifestano con la consorteria mafiosa della “Società Foggiana”. Tre provvedimenti hanno riguardato imprese agricole, la quarta misura ha riguardato invece un’impresa operante nel settore dell’edilizia e della manutenzione di impianti. Complessa attività di indagine e l’articolata istruttoria – sviluppata con il contributo delle Forze di polizia, della Dia e del relativo Gruppo Interforze Antimafia – che hanno trovato poi la loro conclusione nell’adozione delle quattro interdittive, sono state realizzate con il prioritario obiettivo di tutelare il tessuto economico legale e garantire la sana concorrenza tra le imprese, preservando in tal modo l’attività di importanti settori produttivi del territorio dalle mire della criminalità organizzata. L’interdittiva ha decretato il rigetto dell’istanza di iscrizione nella white list provinciale e conseguente cancellazione dall’elenco dei richiedenti l’iscrizione. Tra le conseguenze, la revoca dell’autorizzazione sub-appalto sulle tratte Pescara-Foggia e Pescara-Termoli. Tuttavia, nell’ordinanza di mercoledì 11 gennaio, il presidente del Tar ha ritenuto che non sussistano i presupposti per la misura cautelare urgente, atteso che i provvedimenti impugnati appaiono, congruamente motivati, senza dire che il titolare della ricorrente società, stando a notizie di stampa che hanno avuto ampia eco a livello locale e nazionale, risulterebbe in effetti coinvolto in una inchiesta penale, per aver intrattenuto rapporti d’affari con un’organizzazione criminale foggiana, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 7 febbraio 2023.

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