Torna d’attualità la vicenda della carenza in organico del reparto di Anestesia e Rianimazione all’ospedale San Timoteo, al centro delle polemiche e di una necessaria riorganizzazione del servizio negli ultimi mesi. Scontato il periodo di mancata disponibilità per la chirurgia d’elezione, che solo nei mesi di febbraio e marzo è stato possibile riattivare facendo spostare a Termoli medici dal Veneziale e dal Cardarelli, la coperta rimane cortissima e quattro anestesisti hanno inviato una diffida ai vertici della sanità molisana. «Nel Servizio di Anestesia e Rianimazione vi è una condizione di grave carenza di dirigenti medici. Numerose comunicazioni protocollate hanno descritto questa condizione ai dirigenti Asrem competenti. L’organico è ridotto a soli 4 dirigenti medici più una unità in collocamento a riposo per raggiunti limiti di età, con fruizione delle ferie arretrate. I dirigenti medici attualmente in servizio svolgono il lavoro con orari di servizio che vanno ben oltre l’orario contrattuale con violazione del diritto ai riposi ed alle ferie. Un tale stato di cose si riflette inevitabilmente sulle prestazioni all’utenza. Si chiede quindi che vangano rispettate le disposizioni contrattuali sull’orario di lavoro». Diffida che è stata al centro di una riunione ieri mattina nella struttura commissariale, col commissario Donato Toma che ha riunito la direttrice generale dell’Asrem facente funzioni Evelina Gollo e altri medici e funzionari. Palesato il rischio (o l’esigenza, a secondo dei punti di vista) di chiudere la Rianimazione al San Timoteo, trasformando di fatto il nosocomio in un ambulatorio, seppur di ampie proporzioni, con annesso Pronto soccorso, di fatto dimezzato, visto che tutte le urgenze particolari necessarie di terapia intensiva a monte verrebbero trasferite altrove. Fulmine a ciel sereno che ha scatenato la reazione del segretario dem Vittorino Facciolla, primo a far sapere di questo spauracchio: «Poche ore fa il presidente Toma, nel corso di una riunione, ha comunicato al direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale San Timoteo di Termoli l’intenzione di chiudere il reparto per carenza di personale. Al momento sono 5 i medici anestesisti in servizio e con questo stesso numero di medici già in altre occasioni si è riusciti a portare avanti il reparto, quindi non si capisce il motivo della chiusura. Chiudere la Rianimazione significa infliggere l’ultimo colpo mortale al nostro unico ospedale in Basso Molise dopo la chiusura di altri reparti e la cancellazione di innumerevoli servizi essenziali per una utenza di oltre 100.000 abitanti in inverno che raddoppiano durante il periodo estivo. Senza reparto di rianimazione si mette in ginocchio l’intero sistema di emergenza e del Pronto Soccorso. Cosa faranno gli utenti che arrivano in emergenza e hanno bisogno di essere immediatamente trattati nel reparto di Rianimazione? Dovranno essere trasferiti a Campobasso? Si farà in tempo a salvarli date anche le condizioni della Bifernina? Non possiamo continuare ad assistere in silenzio al fallimento di Toma, del suo Governo e dell’intera filiera del centro destra molisano compreso il sindaco di Termoli che avrebbe dovuto fare di tutto, in quanto autorità competente per la salute dei suoi cittadini, per impedire lo stillicidio con cui Toma sta demolendo pezzo dopo pezzo il nostro ospedale. Fermiamo ora questo scempio».

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