E’ lotta senza quartiere all’interno del Partito democratico, in Molise come a Termoli e le affermazioni rilasciate pubblicamente dal consigliere comunale del Pd due sere fa Salvatore Di Francia non sono passate inosservate agli occhi e alle orecchie della componente del locale circolo denominata da alcuni mesi con fare sferzante “Osservatori oculati piddini”. “Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia». Cosi si esprimeva Tucidide, a proposito del funzionamento della democrazia ateniese, in una sezione de ‘La guerra del Peloponneso, un testo risalente al V secolo a.C. Sono passati circa 24 secoli da quando il grande storico greco scrisse ciò e, purtroppo, se compariamo la democrazia ateniese con quella vigente all’interno del Pd molisano, verrebbe da sostenere che la politica ateniese dei tempi di Tucidide fosse di gran lunga più evoluta di quella proposta dal consigliere comunale Salvatore Di Francia e dalla segretaria regionale del Pd, Micaela Fanelli. In particolar modo, ci si riferisce a quanto accaduto circa l’approvazione dello Statuto regionale, un documento di straordinaria importanza, votato senza prendere in considerazione il parere della minoranza del Pd.

In altri termini, la vera base del PD, costituita dai circoli, è stata deliberatamente esclusa dal processo decisionale dall’operato del consigliere Di Francia e della segretaria Fanelli. Per questa ragione, il circolo Pd termolese invita a rispettare le regole basilari della democrazia o, nel caso non le si conoscessero affatto, a impararle, perché un partito che non coinvolge la propria base, non può che rappresentare soltanto se stesso e la volontà di potenza di certi suoi membri. In conclusione, il Pd di Termoli rammenta che i luoghi di discussione, in cui il partito può sviluppare le proprie politiche di concerto con la base, non mancano. A tal proposito, si informa che, a Termoli, è stata da poco inaugurata, in via fratelli Brigida 101, la nuova sede del Pd termolese e della federazione del Basso Molise, e che la stessa è anche la casa del consigliere Di Francia e della segretaria Fanelli. Riassumendo, i circoli Pd hanno intenzione di partecipare alla discussione politica e non si lasceranno estromettere dalla medesima per colpa di chi, a causa della propria insicurezza personale e della propria sospettosità, vorrebbero fare a meno della base partitica. Non è più tempo

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