Colorato e vivace il flash-mob che ieri pomeriggio ha animato una domenica davvero primaverile nel centro storico di Termoli. Trivelle Zero Molise, come avveniva in altre 5 regioni (Abruzzo, Puglia, Marche, Emilia Romagna e Veneto) hanno inscenato una manifestazione di protesta contro i permessi di prospezione geologica nel mare Adriatico. Riparte anche in Molise e da Termoli la lotta per liberare l’Adriatico dalle trivelle, con un “Flash mob per il Mare” in piazza Monumento. Decine le persone che si sono avvicinate al quadrato in cui erano esemplificati gli effetti dell’air-gun e delle trivellazioni, mentre gli attivisti megafono alla mano e striscioni mantenuti in piedi declamavano slogan e grida di battaglia. Si è trattato di un’iniziativa coordinata tra associazioni e movimenti di 6 regioni adriatiche (all’ultimo si è aggiunto anche il Veneto) per reagire alla sentenza del Consiglio di Stato che recentemente non ha accolto il ricorso delle regioni Puglia e Abruzzo contro il decreto di Valutazione di Impatto Ambientale favorevole rilasciato dal Ministero dell’Ambiente alla società Spectrum Geo. «Un’azienda che ha richiesto di poter fare prospezioni petrolifere con la tecnica dell’air-gun su 3 milioni di ettari di mare tra Rimini e il Canale di Otranto. Praticamente tutto il mare prospiciente il Molise sarebbe interessato dalle operazioni di ricerca – spiegano i promotori della manifestazione – l’air-gun è un’attività estremamente dannosa per la fauna marina come dimostrato da decine di studi, a partire dagli effetti negativi su cetacei, pesci e tartarughe. Uno dei più recenti ha confermato che durante le violente esplosioni di aria compressa si aprono “buchi” di zooplancton, la base della catena alimentare del mare, a destra e a sinistra per 1,2 km! Le barche che realizzano queste prospezioni compiono decine e decine di passaggi su linee parallele con centinaia di migliaia di scoppi».

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