Due ore e poco più effettive di lavoro, ieri mattina nonostante la preparazione sia avvenuta quasi dall’alba, dopo il pattugliamento a mare e per terra da quando i sub dei Carabinieri di Pescara hanno individuato la Fiat Panda Rossa con all’interno il cadavere di Vittorina Bucci, come la chiamavano a Larino, località dove ha vissuto da quando era in età prescolare. Ma la novità più grossa, è la convocazione in Procura del compagno e di suo fratello, avvenuta ieri sera, con l’avvocato Ruggiero Romanazzi ad assisterli nel confronto con la Procuratrice Isabella Ginefra e la Pm Marianna Meo. Sono stati gli ultimi a vederla viva, eccezion fatta per i due dipendenti del comune di Larino che dicono di averla vista alle 10.30 del 18 dicembre. Tornando alle operazioni di recupero, la gru della ditta Marinucci, con un imponente sforzo delle forze dell’ordine, ha tirato su l’utilitaria poco prima delle 12.30, mentre i due sommozzatori erano all’opera da oltre un’ora e mezza. Presenti sul posto la stessa Procuratrice capo della Repubblica di Larino, Isabella Ginefra, la Pm Marianna Meo, il tenente colonnello Raffaele Iacuzio, i medici legali di Bari, Polizia, Carabinieri di altri reparti e della compagnia di Termoli, agenti del commissariato di Polizia, Guardia di finanza a terra e per mare, così come la Guardia costiera.
Quattro i natanti che hanno pattugliato lo specchio di mare compreso in quel tratto di bacino portuale, di cui uno dell’Arma a supporto dei sub.
A determinare la svolta dell’indagine, che si dirigeva su tre ipotesi, tra cui l’allontanamento volontario, tramontato alla luce del tragico epilogo, le immagini di una telecamera di video-sorveglianza del porto turistico e dei Cantieri navali del gruppo Marinucci, che hanno documentato la Panda rossa – ma non sappiamo ancora in che data – fiondarsi sul molo Sud, senza poi tornare indietro. Poiché era caduta in mare con alla guida la stessa 42enne, almeno queste le prime indiscrezioni. Fotogrammi determinanti, filmati tra le 5.30 e le sei del 18 dicembre, esattamente quando il compagno di Vicky disse di uscire per andare a comprare le sigarette, non avendone poi più notizie. Poggiata la Panda a 180 gradi sulla strada del molo, grazie al pontone, e all’opera dei sub, si è provveduto a estrarre il corpo, attraverso il ricorso ai Vigili del fuoco, poiché ancora incastrata nella vettura. Successivamente il feretro partirà per Bari, dove ci sarà l’autopsia, probabilmente fissata per martedì prossimo, mentre la Panda sarà minuziosamente studiata per acquisire ogni elemento utile.
Ì Enorme l’attenzione della cittadinanza, che in varie porzioni del porto ha gremito le aree a disposizione, compresa quella forse inopportuna di un drone non autorizzato.
Per permettere di operare in sicurezza l’operazione di recupero del corpo della 42enne scomparsa dal 18 dicembre scorso e del veicolo, la corsa verso le Isole Tremiti della motonave Carloforte è stata anticipata alle 7.30, mentre il ritorno è avvenuto a passo d’uomo, coinciso proprio con le fasi finali del medesimo recupero.
L’auto era stata individuata nel pomeriggio di martedì intorno alle 16 quando i sommozzatori dei carabinieri arrivati da Pescara si sono immersi nel tratto di mare che si trova all’ingresso del porto di Termoli in linea con il vecchio molo. Li dove si era già cercato senza risultati dal 18 dicembre scorso quando il telefonino della sfortunata 42enne di Larino originaria del Ciad era stato rinvenuto su alcuni scogli. Tante circostanze ancora non tornano ma intanto adesso con il recupero dell’auto e con il corpo della donna se ne potrebbe sarere di più dopo l’autopsia. La Panda rossa cercata in lungo e in largo in tutti questi giorni è stata riportata in superficie con delle boe gonfiabili e in seguito è stata adagiata su di un carrello d’acciaio che è stato riportato sulla terraferma con l’ausilio di una gru. Da parte degli inquirenti ancora bocche cucite. Le indagini avrebbero avuto una impennata nei giorni scorsi quando i carabinieri di Larino si sono messi nuovamente a visionare tutti i filmati delle telecamere delle attività commerciali che si affacciano sul molo vecchio. A quanto sembra in un filmato, registrato da una camera che si trova proprio all’ingresso del molo, si vedrebbe la Fiat Panda rossa prendere la via del vecchio molo ad alta velocità senza fare più ritorno indietro. Sembra ancora presto per azzardare ipotesi investigative, nessuno risulta iscritto sul registro degli indagati e gli inquirenti al momento hanno eseguito i rilievi nei pressi della scogliera per capire se l’autovettura possa realmente essere finita in mare da quelle parti oppure se ci sia arrivata successivamente a causa delle correnti che possono aver interessato il porto di Termoli nell’ultimo mese. Poche le dichiarazioni rilasciate dal procuratore capo Isabella Ginefra al termine del recupero dell’auto e del corpo di Victorine. «Non possiamo dare nessun tipo di elemento – ha detto il procuratore Isabella Ginefra -. Ora aspettiamo le operazioni tecniche che ci forniranno tutte le indicazioni del caso. Dobbiamo prima fare accertamenti di ogni tipo, a caldo non è possibile dire assolutamente nulla». Dopo il recupero, il corpo della 42enne di Larino, che è stato giudicato da una prima analisi in avanzato stato di decomposizione, è stato subito trasferito all’Istituto Medicina Legale di Bari, a quanto sembra resterà in una cella frigorifero fino all’inizio della prossima settimana quando si dovrebbe tenere l’autopsia. «Abbiamo questo cadavere che è stato trovato in acqua – ha detto il medico legale Francesco Introna – dobbiamo fare tutte le indagini identificative perché è molto decomposto. Dobbiamo esaminare gli abiti e poi, si prenderà il caso e si accerteranno le cause della morte. Dobbiamo accertarci che è lei, da quanto tempo era in acqua e definire le cause della morte». L’ultimo atto è spettato infine ai Vigili del fuoco. Dopo il recupero, il personale del 115 ha lavato l’interno della vettura per consentire ai carabinieri di recuperare i documenti e gli oggetti personali della 42enne che si trovavano all’interno del mezzo. Ieri una volta individuata la Panda, i sommozzatori hanno effettuato alcuni video sott’acqua. Rivedendoli sembra che la donna sia stata riconosciuta dall’orologio che aveva ancora al polso. Tanti i curiosi che hanno assistito per diverse ore alle operazioni di, la vicenda già da qualche giorno aveva varcato i confini regionali. Adesso però è tempo di capire che cosa è successo a Victorine Bucci tra il 17 e il 18 scorso, tutto rimane ancora aperto in attesa di queste risposte che dovranno arrivare da Bari e dai rilievi che la scientifica ha già eseguito sull’autovettura, che poi, messa in sicurezza dagli stessi pompieri lungo tutto l’arco del pomeriggio, è stata trasportata col carro attrezzi in un luogo attrezzato per gli ulteriori accertamenti necessari.
Emanuele Bracone

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