Senza strade e opportunità logistiche non si canta messa. «Il Molise nel Sud ha bisogno di una nuova stagione da un lato di infrastrutturazione e dall’altro di rilancio degli investimenti pubblici privati perché così si crea lavoro». E’ stato questo il biglietto da visita con cui si è presentato ieri a Termoli il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano al suo arrivo nello stabilimento lattiero-caseario Del Giudice della città. Provenzano è arrivato alle 10.40 in auto nell’area industriale “Valle Biferno”, dove ha raggiunto subito lo stabilimento automobilistico Fca dove ha tenuto un incontro coi vertici e poi, intorno alle 12 ha raggiunto l’azienda della famiglia Del Giudice dove ad attenderlo c’erano i sindaci del Basso Molise e alcuni amministratori dell’alto Molise. «Io dico che bisogna farlo nell’immediato, ma bisogna anche avere una prospettiva perché i giovani non se ne vanno solo perché manca il lavoro, perché quello manca spesso anche da altre parti nel resto del Paese. Se ne vanno quando non vedono una prospettiva a 10-20 anni». Prima e duplice tappa adriatica in Molise, che alla ditta Del Giudice ha incontrato amministratori del territorio, dirigenti e iscritti dem e la stampa. Una rapida visita all’azienda lattiero-casearia termolese e quindi un intervento sulle Politiche economiche e sociali messe in campo dal Governo Conte bis, preluso da una introduzione di Laura Venittelli, che ha attaccato duramente la perimetrazione della Zes, che escluderebbe gran parte del Cosib e quel retroterra sottratto assurdamente tra porto e nucleo produttivo. L’incontro, al quale hanno preso parte quasi tutti i sindaci del basso Molise, nonché la struttura dem, è stato aperto dai saluti di Michelino Del Giudice. Provenzano non si è sottratto nemmeno a rispondere sull’attualità politica nazionale. «Le elezioni in Emilia Romagna e Calabria erano elezioni locali ma si sono caratterizzate per un grande significato politico perché Salvini ha voluto fare un referendum su se stesso e l’ha perso. Aveva detto che avrebbe spazzato il Pd e il Pd è il primo partito in Emilia Romagna e in Calabria. Io guardo, però, con grande attenzione a quello che è accaduto in Calabria. Quando il 55% dei cittadini resta a casa significa che matura un senso di sfiducia, di disincanto, di abbandono verso le istituzioni a cui io sento il dovere di dare una risposta. Ovviamente non lo fa solo il Governo, lo fanno tutte le istituzioni insieme». Tornando al Molise, il ministro Provenzano, affiancato dal segretario Pd Vittorino Facciolla, si è soffermato sulla necessità di una nuova programmazione per dare impulso agli investimenti. Ha esordito dicendo che anche lui viene da un paesino di 3mila anime simile all’Alto Molise. Che sia necessario far impiantare attività produttive, «il Sud ha bisogno di una nuova stagione di infrastrutture e del rilancio degli investimenti pubblici e privati. Solo così si crea lavoro immediato ma serve anche una prospettiva per non fare andare via i giovani dai loro territori. Penso alla Zona economica speciale adriatica che stiamo rafforzando e velocizzando tutte le procedure. Subito rilancio all’azione di Governo e risposte concrete per il territorio. Un territorio privato da servizi essenziali e che combatte contro i tagli nel settore della sanità, con le comunità che chiedono risposte al Governo nazionale. Penso alle aree interne come presidio di cittadinanza importante – ha concluso Provenzano – il dramma non è l’immigrazione bensì l’emigrazione. Occorre assicurare servizi, salute, scuole e gli ospedali vanno preservati perché se non hai sicurezza sociale di poterti curare con un pronto soccorso che arriva in tempi rapidi la scelta di andartene diventa obbligata». Tra i vari riferimenti, anche la bocciatura della riforma che ha demolito le Province, definita frettolosa e dannosa.
Emanuele Bracone

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