Mercoledì mattina su Termoli ci è stata un’abbondante pioggia e come al solito in alcuni punti della città si sono registrati allagamenti. Per capire le ragioni di tali fenomeni e se di questi episodi, sempre più frequenti, dobbiamo cominciare a preoccuparci abbiamo chiesto lumi al responsabile dell’ufficio tecnico, l’ingegner Gianfranco Bove, che ci ha risposto così: «Non si è trattato di un semplice acquazzone estivo. Non ho controllato i dati pluviometrici ma così su due piedi mi sembra siano piovuti in poco più di un quarto d’ora quantitativi di acqua che normalmente precipitano su Termoli in un mese. Ad ogni modo i punti critici sono sempre gli stessi e cioè nel piazzale del porto, a Rio Vivo vicino agli stabilimenti balneari e sotto alla discesa del Panfilo. Termoli purtroppo è caratterizzata da un’orografia molto particolare, in altre parole tante differenze di quota e questa peculiarità mette in crisi la rete di drenaggio che non è sufficientemente capace di recepire e smaltire i quantitativi di acqua che per fortuna, solo eccezionalmente, si riversano sulle strade a seguito di intense e straordinarie precipitazioni atmosferiche. Questa volta per fortuna non abbiamo avuto detriti e fango sulle strade e l’allargamento decisamente più critico si è avuto all’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Mario Milano (Panfilo). Proprio in questo punto chi ha la mia età o è più anziano si ricorderà senz’altro che sulla spiaggia vi era un canale naturale che dirottava direttamente in mare le acque di pioggia che confluivano in tale compluvio naturale. Successivamente sono state installate delle griglie ed è stata costruita sotto al lungomare una condotta fognaria molto capace che però in condizioni straordinarie non riesce a smaltire gli accumuli idrici che non trovando sbocchi verso il mare finiscono per cagionare allagamenti. Per intenderci, se nel lavandino di casa facciamo uscire poca acqua questa fuoriesce dallo scarico senza accumularsi se si apre invece di più il rubinetto, l’acqua tende ad accumularsi. Le stesse condotte vengono progettate per funzionare fino a determinate portate superate le quali vi sono criticità. Sulle griglie del Panfilo abbiamo di recente fatto diverse operazioni di pulizia portando via molte quantità di terreno qui defluito provenendo dalle aree sterrate retrostanti la chiesa di Sant’Antonio e da Pozzo Dolce. Faremo ancora di più, valuteremo con Acea di ampliare la capacità delle griglie e interverremo così come stiamo tentando di fare da tempo per ovviare alle tante problematiche dovute a passati errori di dimensionamento delle reti fognarie e dalla scarsa cura nella manutenzione».

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