Emergenza Covid e non solo, i temi affrontati dal direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano ieri mattina davanti all’ospedale San Timoteo. Il manager dell’Azienda regionale sanitaria del Molise è giunto poco prima delle 11.30 e ha visitato il Pronto soccorso, dialogando col primario Nicola Rocchia e altro personale medico e sanitario del nosocomio di viale San Francesco.
Tanti quesiti, dai ricoveri in Medicina d’urgenza, la direzione sanitaria, la nuova Tac, il Punto nascita, la curva dei contagi, rivolti a Florenzano, all’uscita dalla sua visita al San Timoteo.
«E’ sempre importante far sentire la vicinanza della direzione alle persone che sono sul campo e che lavorano. Inoltre, nella giornata di lunedì, abbiamo fatto fare un sopralluogo sia dal nostro ufficio tecnico sia dai progettisti che sono stati individuati per l’ampliamento e la ristrutturazione del pronto soccorso. Sono venuto a trovare il personale e, poi, ho fatto seguito a una visita che ho fatto fare ai nostri tecnici in relazione al piano complessivo che stiamo portando a termine per il famoso piano Covid del Cardarelli che, non prevede solo il potenziamento del Cardarelli ma anche delle terapie intensive e dei pronto soccorso sia qui, a Termoli, sia a Isernia.
La situazione, fuori dal pronto soccorso, per una questione di scaramanzia non si dice mai. La situazione era molto nell’ordinarietà. Se ci facciamo un giro nelle regioni limitrofe e vediamo i pronto soccorso delle regioni limitrofe, troviamo delle situazioni ben più pesanti. Noi ci auguriamo, invece, di poter continuare a gestire in questa maniera, soprattutto con gli atteggiamenti e i buoni comportamenti della città.
A Termoli non ci sono ricoveri per Covid. Ci sono persone che vengono al pronto soccorso, che effettuano un tampone per la verifica dell’eventuale positività ed eventualmente sostano in area grigia. I ricoverati sostano a Campobasso, se ricordo bene ne sono 51». Poi, Florenzano viene sollecitato sulla mancata nomina del direttore sanitario.
«Il direttore sanitario è una delle tante figure che mancano. Non manca solo il direttore sanitario ma mancano figure mediche, infermieristiche. La nostra è una lotta continua e quotidiana, non solo contro il Covid ma anche nel reperimento di figure professionali. Stiamo cercando di farlo in tutte la maniere possibili e immaginabili. E’una battaglia difficile ma noi non ci tireremo mai indietro.
Stiamo espletando una serie di concorsi. Dovremmo fare anche concorsi per i primari. Facciamo quello che nella ordinarietà si dovrebbe fare. Purtroppo, siamo stai catapultati da quasi 10 mesi a questa parte, in una realtà quasi completamente diversa che ci vede impegnati su alcune priorità. Dobbiamo risolvere prima alcune priorità più impellenti poi, a cascata, risolvere tutti i problemi che abbiamo trovato».
Chiesto anche a che punto sia l’installazione della nuova Tac: «Per quanto riguarda l’acquisto di una nuova tac posso dire che, quando sono arrivato qui, era stata avviata una procedura ma mancava la procedura per l’installazione. Ora il tutto è in via di definizione». Ultimi due giorni con meno contagi in Molise: «E’ un appiattimento della curva che stiamo riscontrando da un certo numero di giorni. E’ sempre difficile fare delle previsioni e, soprattutto, con i nostri numeri, quelli del Molise, è sempre tutto relativo perché potremmo individuare dei cluster nuovi e, avendo dei numeri bassi oggi, questo cluster farebbe impennare di nuovo le nostre statistiche. Però la sensazione è una sensazione di positività. Dobbiamo continuare tutti a rispettare le regole, perché abbiamo visto che quello che è successo adesso e perché stiamo pagando tutte le disattenzioni del periodo estivo. Quindi, mi auguro che in questo periodo di festa che sta per venire, non si ripetano situazioni come quelle già vissute. Io non mi occupo di politica, sono un tecnico ma posso confermare che abbiamo discusso in unità di crisi e, tutte le persone presenti hanno espresso la loro opinione sull’opportunità delle misure che, poi, il Presidente ha adottato». Sull’area grigia al San Timoteo, Florenzano ha ribadito che: «Certe cose le vivo sulla mia pelle. Avevamo 17 ricoverati in malattie infettive al Cardarelli, e si è iniziato a dire che non ricoveravamo le persone per mancanza di posti. Adesso siamo arrivati ad averne 70, quindi, i ricoveri si fanno. Quello che può accadere è nella tempistica delle valutazioni mediche. Se arriva un paziente al pronto soccorso, si fa un tampone rapido e c’è una presunta possibilità bisogna ripetere il tampone molecolare. Nel frattempo arriva un altro paziente e potrebbero crearsi degli accavallamenti ma noi abbiamo strutturato, con quello che abbiamo, i nostri spazi in modo da far fronte a questa emergenza».
Infine, nota a margine sul reparto di Ostetricia e Ginecologia, a un mese e mezzo dall’udienza di merito al Tar Molise.
«Per quanto riguarda il punto nascita di Termoli abbiamo fatto alcune assunzioni nell’ultimo periodo. Noi dobbiamo rispettare quelle che sono le sentenze dei tribunali. Quindi, ci attrezzeremo per quello che poi sarà la determinazione definitiva. Esiste una normativa di carattere generale che prevede che, i punti nascita, debbano essere in relazione ai numeri dei parti effettuati. Ci sono delle possibilità di aprire dei punti nascita in deroga, lì c’è stato tutta una situazione giudiziaria che, credo, adesso avrà conclusione. Fino a che noi lo dobbiamo tenere, lo terremo. Abbiamo fatto degli sforzi immani quest’estate trovando delle soluzioni alternative per garantire l’efficacia e il funzionamento di questo punto».

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