Non ci sono solo il Punto nascita e la gestione Covid ad allarmare sulla costa, nell’ospedale San Timoteo si sta per aprire un nuovo fronte, determinato dalla carenza in organico, quello di Urologia, dove sta per andare in pensione il primario, Quintino Desiderio. Lo evidenzia il presidente del comitato San Timoteo, per l’appunto, Nicola Felice, che abbiamo intervistato dopo le vicende della scorsa settimana, sopralluogo ministeriale col Nas e udienza al Tar Molise. «Il punto nascita è una cosa sospesa su cui il Covid ha portato un po’di ombra. Il problema si risolverà con il piano operativo nuovo che doveva essere terminato nel 2021 e invece è ancora in itinere. Per quanto riguarda la visita ispettiva è positiva che sia arrivata. Le problematiche ormai le conoscono tutti, e sono state ben rappresentate anche a livello ministeriale sia dal commissario e ho visto che anche qualche parlamentare si decide a prendere una posizione netta. Questo è per il San Timoteo che però in questi giorni vive nel vedere l’indice Rt che sta salendo e il rischio è che va nuovamente in out correndo nuovi rischi.
Purtroppo io rilevo che da tempo abbiamo molti annunci ma pochi fatti. Lo dimostra il fatto che entro questo mese, dovevano esser fatte le strutture provvisorie, l’incremento dei posti letto per terapia intensiva.
E’drammatico. E’drammatico per il personale che necessariamente va rafforzato. Notiamo anche in questo dei rallentamenti, è da anni che non si fanno concorsi. Preoccupa il reparto di urologia, il primario sta andando in pensione ed è già ridotto all’osso, sole 3 persone. Urge fare avviso pubblico per tempo determinato e indeterminato.
Il Cardarelli è in grave difficoltà. Gli interventi, non Covid, verranno spostati sulle strutture ospedaliere di Termoli e Isernia. Questo significa che bisogna trasferire e incrementare, assolutamente, il personale.
Continua a esserci un forte braccio di ferro fra le strutture che dovrebbero, invece, collaborare.
Tutto questo va a discapito dell’intero sistema sanitario. Noi è da tempo che abbiamo chiesto un decreto specifico per il Molise, come è stato fatto per la Calabria.
Diversamente, noi da questa storia non ne usciamo bene. Necessitiamo di un decreto specifico che, oltre ad avere i fondi deve dare una struttura che può elaborare e programmare.
Non si può continuare ad assumere a partita iva, a tempo determinato. Bisogna accelerare i tempi. E per il San Timoteo bisogna dare una prospettiva futura. Per fare questo va fatto un progetto. Una scossa reale».

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