Si torna a scuola oggi, ma c’è un vasto movimento di pensiero, genitoriale, che non vorrebbe abbandonare la Dad. Mercoledì 7 aprile. Non è una data casuale, non potrebbe esserlo altrimenti, perché rappresenta il ritorno all’attività scolastica dopo le vacanze pasquali, breve tregua primaverile, che apre alla stagione dei Ponti, che al 25 aprile, Primo maggio e 2 giugno segna in rosso eventi sul calendario. Ma da quest’anno il rosso è anche simbolo di chiusure a causa della pandemia e il ritorno a scuola di domani mette fine, almeno qui a Termoli e nel basso Molise (tranne eccezioni come Santa Croce) a un lungo periodo vissuto esclusivamente in Dad, a causa della terza ondata epidemica provocata dall’arrivo delle cosiddette varianti Covid. Un vero e proprio dibattito ha accompagnato la nuova fase di emergenza sanitaria nel nostro territorio, con genitori favorevoli al ritorno in presenza e chi, invece, ravvede ancora rischi e pericoli. Ne abbiamo scelte due, di queste madri, che ci hanno scritto puntualmente negli ultimi giorni, a cavallo delle festività pasquali. «Buongiorno mi chiamo Carmela, sono la mamma di un bimbo di 7 anni. Voglio chiedere il vostro aiuto per far arrivare a chi di dovere la voce delle famiglie che alla soglia della riapertura della scuola, vivono col terrore questo momento. Riaprire gli asili dove i bambini sono senza mascherina ed in concomitanza le scuole è impensabile. Mi auguro che il caos su Termoli di questo giorni faccia ragionare chi di dovere». A stretto giro, interviene anche Sonia: «Buongiorno, volevo farmi portavoce di tanti genitori contrari alla riapertura delle scuole vorrei, noi vogliamo chiedere di avere la libertà di scegliere se mandare i nostri figli a scuola oppure continuare in Dad perché è un nostro diritto». Ma ci sono anche famiglie straniere che risiedono in città a pensarla allo stesso modo. «Considerata la situazione ancora allarmante dei contagi in Italia si ritiene indispensabile consentire alle famiglie la possibilità di scegliere tra lezioni in presenza oppure in Dad». «Proprio in considerazione delle situazioni soggettive delle famiglie e delle paure legate al ritorno sui banchi, chiediamo inoltre che le assenze degli studenti che si registreranno dopo la Pasqua e fino alla fine dell’anno scolastico, non siano considerate ai fini del profitto e siano ritenute tutte giustificate. Per favore aiutateci siamo famiglie con situazioni fragili di salute». Poi, un gruppo di altri padri e madri: «Ci ha fatto molto piacere constatare che a Termoli ci siano persone preoccupate per il rientro in classe dei propri figli, considerando che solo da pochissimi giorni la situazione nel nostro territorio stia migliorando, sia dal punto di vista dei ricoveri, che dei decessi. Siamo dei genitori preoccupati come tanti, visto che la variante inglese è ancora presente nel nostro territorio e da quello che si sa colpisce soprattutto i giovanissimi. Forse ci siamo dimenticati degli Elisoccorsi che portavano le persone in altri ospedali, visto la cronica carenza di posti letto all’ospedale San Timoteo di Termoli, o delle morti fra il personale scolastico a causa del contagio in una scuola dell’infanzia. Voi potreste obiettare che il personale scolastico ora sia stato vaccinato e quindi non può né essere contagiato ne trasmettere il virus! In realtà gran parte del personale scolastico ha ricevuto solo la prima dose, il ciclo vaccinale sarà completato a giugno quando l’anno scolastico sarà terminato. Chiediamo pertanto all’Amministrazione Comunale di Termoli e chi di competenza alla Regione Molise di valutare la riapertura delle scuole, o quantomeno di dare la possibilità a chi non vuole correre questo rischio, di effettuare la Didattica a distanza perché è un diritto che non può essere negato». Infine, arriva un altro nodo da sciogliere, quello della mensa scolastica. «Ricomincia la scuola in presenza ma, partendo dal presupposto che sappiamo tutti che per i più piccoli è la soluzione migliore, purtroppo la paura c’è e la Dad resterebbe l’unica situazione che continuerebbe a tutelare la salute dei bimbi e soprattutto la nostra! Detto questo la cosa che più ci sconcerta è la mensa, abbiamo ricevuto comunicazioni che la mensa ricomincerà lunedì 12 aprile e che a causa della presenza delle varianti la distanza tra i bimbi a pranzo( quando non indossano la mascherina per mangiare ovviamente) cambia da un metro a 2. Inoltre ,nel suddetto comunicato, ci è stato chiesto di compilare un form per confermare di avvalersi del servizio mensa oppure no ed ecco nascere il nostro disappunto: se ci si avvale del servizio mensa ci si dovrà organizzare con una turnazione le cui modalità sono tutt’ora ignote; se non ci si avvale del servizio mensa ci viene detto di prendere i bimbi alle 13 e riportarli a scuola entro le 14, altrimenti risulterebbero assenti dalle lezioni pomeridiane! A questo punto la nostra disapprovazione sta nel metterci volontariamente in difficoltà. Come si può riuscire in un ora ad andare a prendere i bimbi , farli pranzare e riportarli a scuola ? E soprattutto chi lavora come fa ? Ma ne vale davvero la pena tutto questo movimento di persone e mezzi in pandemia per cosa? Per 2 ore pomeridiane! Vorremo tanto che chi di dovere, e quindi nel nostro caso il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Brigida, cerchi di capire il nostro disappunto e riesca a cambiare queste disposizioni! Un gruppo di genitori della scuola primaria di Via Maratona».

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