Ha riscosso entusiasmo e unanimità di consenso l’impegno del governatore Donato Toma di installare nuove centraline Arpa a Pozzilli e Sesto Campano.
I sindaci interessati, sentiti da Primo Piano Molise, si sono dichiarati favorevoli a queste forme di monitoraggio continuo della qualità dell’aria anche nei paesi limitrofi a Venafro e che ospitano impianti impattanti.
Il primo cittadino venafrano aveva auspicato una simile soluzione e, dopo l’incontro con Città Nuova, il presidente della Regione si è impennato in tal senso.
Stefania Passarelli ha fatto sapere di essere «contentissima». Lo stesso dicasi per Luigi Paolone, il quale ha ricordato pure come già nel 2017 la sua amministrazione chiese ad Arpa di avviare campagne di controllo con il laboratorio mobile.
La sindaca di Pozzilli si è spinta pure oltre, annunciando che «se dovesse servire qualche autorizzazione la daremo in tempo reale. In passato il territorio ha già ospitato centraline di Hera controllate da Arpa. Adesso siamo ben felici di ospitarle nuovamente».
«Noi le avevamo chieste già autonomamente due anni fa – ha affermato il capo dell’amministrazione di Sesto Campano -. Ben vengano ulteriori centraline, favorevoli che si facciano altri controlli così da monitorare accuratamente questi fenomeni e dissipare i dubbi».
In attesa delle nuove centraline, va detto che quella operativa a Venafro in via Campania (in via Colonia Giulia è in stand by ormai da quasi due mesi) da tre giorni segnala un netto miglioramento dell’aria. Nessuno sforamento, malgrado la fine della limitazione del traffico pesante e inquinante. Il Pm10 è rimasto in zona tranquiilla, a quota 23 ug/m3, la metà del limite consentito anche se sulla città ha continuato a splendere il sole e allo stesso tempo a fare freddo. Discorso simile per il Pm2,5, un pò più alto del 20 gennaio ma comunque lontanissimo dai livelli choc di inizio anno: la centralina ha segnalato un valore di 19 ug/m3.
Pd. Sull’argomento inquinamernto ha fatto sentire la propria voce anche il Pd locale. Il segretario cittadino Giuseppe Notte ha sottolineato come «dobbiamo avviare un percorso civico lungo ma costante verso un cambio netto e radicale delle nostre abitudini. E la politica però deve avere l’obbligo di indicare la via, ragionando per lungimiranza e non a breve termine per tornaconti personali. Il cittadino – ha proseguito Notte – va educato ed invogliato verso determinati comportamenti». Dunque, occorrerebbe agire su «Piano regolatore, corretta e limpida gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, percorsi pedonali e ciclabili, verde pubblico, iniziative ambientali nelle scuole, mobilità, traffico, oltre ovviamente impianti impattanti».
Città Nuova. Intanto da Città Nuova arriva ufficialmente «un plauso per il provvedimento emesso dal sindaco di Venafro Alfredo Ricci. Con l’ordinanza sindacale, infatti, si limita il traffico veicolare e l’uso del riscaldamento domestico». L’associazione ha poi ricordato e ribadito come da anni si batta «per la realizzazione di un percorso alternativo alla circolazione dei mezzi pesanti nel centro urbano della città. La costruzione della Bretella di Ceppagna è ormai indispensabile e non solo per le questioni legate all’inquinamento ma per una lunga serie di motivi che la nostra associazione ha avuto modo di illustrare in ogni sede, anche pubblicamente, a partire dalla sicurezza di migliaia di cittadini, automobilisti e pedoni, e dalla vivibilità della città. Città Nuova pertanto condivide quanto dichiarato alla stampa dal sindaco in questi giorni, e cioè che il provvedimento di limitazione della circolazione veicolare non significa ribadire che il traffico pesante sia la principale fonte di inquinamento atmosferico, di cui i cittadini pagano le conseguenze quotidianamente».
Secondo gli attivisti, «l’ordinanza sindacale voleva verificare le conseguenze del blocco del traffico sul piano delle rilevazioni, per evidenziare che l’impatto inquinante principale non proviene dal traffico, bensì da altre fonti».
Città Nuova, quindi, ha voluto sottolineare altresì la condivisione dell’appello «del consigliere regionale Tedeschi, il quale ha invitato i primi cittadini di Pozzilli e di Sesto Campano ad unirsi nella battaglia a favore dell’ambiente, adottando degli specifici provvedimenti, nei limiti delle proprie competenze. La Corte Europea si era già espressa in merito a queste tematiche così allarmanti per la salute pubblica, avallando l’applicazione del principio di precauzione. Non sono pervenute all’attenzione dell’opinione pubblica proposte concrete degli altri rappresentati del territorio alla Regione».
Sia come sia «la popolazione non può più aspettare: sussiste l’esigenza di provvedimenti concreti che se non adottati rappresenterebbero di fatto una grave violazione dell’articolo 32 della nostra Costituzione».
Inoltre, «come l’intera opinione pubblica venafrana, siamo in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti e delle indagini, avviate dalla Procura della Repubblica di Isernia in seguito alla denuncia presentata nel luglio del 2017 dall’allora sindaco di Venafro Antonio Sorbo sulla situazione di inquinamento della piana, inchiesta di cui ad oggi non si sa più nulla a distanza di due anni e mezzo».
Ric. P.

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