Non si placa la polemica (o comunque il dibattito politico) sorta a seguito dell’”accoglienza” a Venafro dei vertici dell’amministrazione comunale al leader della Lega Matteo Salvini.
Nella sua fermata in città per un caffè con i giovani del partito, il Capitano è stato accolto dal sindaco Alfredo Ricci e dal suo vice Marco Valvona: il quadretto ha fatto subito reagire Antonio Sorbo, l’ex sindaco e sostenitore dell’attuale amministrazione non le ha mandate a dire ed ha criticato fortemente la scelta del primo cittadino. Sorbo ha ricordato come nel 2017 lui si rifiutò di accogliere l’allora leader del Pd Matteo Renzi che viaggiava con il vento in poppa.
Ricci invece non si è rifiutato. Anzi. E certamente non si è nascosto. Con il suo vice Valvona, infatti, si sono fatti “vedere” per ben 3 volte con i leader leghisti (il 2 giugno ad Isernia con il commissario Jari Colla e poi il 4 e il 5 giugno a Pozzilli e Venafro direttamente con il capo del Carroccio) nel giro di quattro giorni.
Il comportamento del numero 1 di Palazzo Cimorelli non è passato inosservato nemmeno agli occhi del consigliere regionale Vittorio Nola. Il 5 Stelle, condividendo la critica di Sorbo, ha dunque “caricato”: «Lo scorso 6 aprile sera in occasione dell’improvviso trasferimento notturno al Ss Rosario di Venafro dei nonni affetti da Covid-19, nessuna presenza. Dopo due mesi, selfie con Salvini che si oppone al governo nazionale (in uno storico periodo di emergenza economica e sociale) e che è venuto in Molise solo per fare politica, non certo per dare una mano. Mah!».
Altrettanto eloquente è stato lo storico rappresentante della sinistra politica e sindacale Marcello Cuzzone. «Un sindaco è capo di una coalizione e nelle sue azioni dovrebbe tenere conto delle diverse sensibilità presenti in maggioranza – ha commentato l’ex capogruppo di maggioranza in epoca Sorbo -. Nelle visite degli esponenti politici bisogna fare una differenza tra quelle istituzionali e quelle politiche. Nelle visite istituzionali, cioè se dovesse venire in paese il presidente della Repubblica, il presidente del governo, i ministri, o il presidente della Camera e del Senato, il sindaco deve accoglierli. Se viene un esponente politico come Salvini, che al momento non ha incarichi istituzionali, la presenza potrebbe anche mancare».
Al di là delle critiche politiche, qualora la frattura dovesse rivelarsi più profonda il rischio è che la giunta comunale possa andare in fibrillazione. La visita di Salvini potrebbe insomma finire per puntellare la giunta regionale ma mettere in imbarazzo quella comunale: nell’esecutivo Ricci, infatti, tra gli altri siedono il cittanovista Dario Ottaviano e Marina Perna, pienamente sostenuta (anche) da Nola e dai 5 Stelle.

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