Ha 52 anni l’imprenditore isernino titolare di una piccola impresa che si occupa di abbigliamento, indagato nell’ambito dell’operazione “Madeira”, messa in atto dalla Guardia di Finanza di Pescara, comandata dal colonnello Mauro Odorisio, che ha consentito di fare emergere una maxi frode fiscale grazie ad un ingegnoso sistema illegale adottato da un affermato professionista esperto di fiscalità internazionale che ha il proprio studio nella città abruzzese. All’isernino la Finanza ha sequestrato tre conti correnti per un importo complessivo di circa 100mila euro. Nelle indagini sono coinvolti anche altri 46 imprenditori che operano in Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia. Tra essi la nota pornostar Jessica Rizzo e il marito Marco Toto, i quali si occupano della produzione di cine hard e della gestione di “privè” per scambisti, business che secondo ciò che ha accertato la Finanza fruttava denaro fresco da poter investire in attività remunerative e, soprattutto, lontane dagli “occhi indiscreti” del fisco. Al termine delle indagini, così come disposto dal Gip di Pescara, le Fiamme Gialle, hanno sequestrato conti correnti, appartamenti, magazzini e complessi aziendali il cui controvalore complessivo si attesta intorno ai 36 milioni di euro, ora nella disponibilità dello Stato a garanzia delle imposte evase. L’indagine è durata circa due anni. Infatti, Madeira è sostanzialmente il secondo atto dell’operazione Paradiso che nel 2011 consentì di accertare una maxi-evasione fiscale di 16 milioni di euro. Anche in quella occasione fu coinvolta Jessica Rizzo e il marito, indagati, insieme ad altri imprenditori, per avere spostato illecitamente ingenti somme di denaro dall’Italia verso l’isola Portoghese di Madeira. Le nuove indagini, frutto di un intenso lavoro messo in atto dai militari del Nucleo di polizia tributaria, con il coordinamento della Procura della Repubblica, individuano nel professionista pescarese esperto in fiscalità internazionale, il regista principale dell’operazione finalizzata alla maxi-evasione. Il tributarista, peraltro autore di diverse pubblicazioni e di articoli su riviste specializzate, aveva stabilito contatti con numerose aziende italiane per le quali agiva oltre che nel ruolo di ideatore anche in quello di trait d’union con le false imprese con sede a Madeira. Pertanto curava tutti gli aspetti fiscali ed amministrativi grazie anche al supporto professionale di un avvocato italiano residente in Madeira) e domiciliatario delle società esterovestite. Nel suo duplice ruolo, il fiscalista facilitava la costituzione di fantomatiche società estere nell’isola a fiscalità agevolata, tutte aventi sede nel medesimo indirizzo portoghese, quindi suggeriva agli stessi imprenditori italiani, effettivi titolari delle imprese “estere”, di fatturare inesistenti operazioni commerciali con il fine di ridurre il proprio carico fiscale in Italia. Un sistema vantaggioso. Tanto è che gli imprenditori indagati avrebbero riconosciuto al professionista di Pescara sostanziose percentuali stabilite in base agli importi delle false operazioni. E infatti la Guardia di Finanza ha sequestrato al tributarista un importo complessivo di cinque milioni di euro collocati all’estero. Dalle indagini è emerso che le varie operazioni avvenivano anche attraverso la costituzione nell’isola di Madeira di Trust risultati tutti simulati o fittizi. Ora i 47 imprenditore indagati, tra i quali il 52enne di Isernia, dovranno rispondere di frode fiscale mediante fatturazione per operazioni inesistenti e presentazione di dichiarazioni infedeli con la riconosciuta aggravante del reato transnazionale.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.