Ressa nel centrodestra molisano per accaparrarsi i seggi, ritenuti sicuri, di Camera e Senato.
È soprattutto Palazzo Madama a far gola ai tanti pretendenti. Così nelle ultime ore, a cercare di guastare la festa al candidato ritenuto in pole position, e cioè il coordinatore di Fratelli d’Italia Filoteo Di Sandro, è arrivata l’indiscrezione riportata dalla stampa online sul nome di Rosario De Matteis. Andrebbe a lui il collegio uninominale, all’ipotesi starebbero lavorando l’eurodeputato Aldo Patriciello e la coordinatrice degli azzurri Annaelsa Tartaglione. Che però, contattata da Primo Piano Molise, spiega che la linea è quella concordata nell’incontro della scorsa settimana con Antonio Tajani. Vale a dire il vertice in cui la delegazione molisana chiese per lei il maggioritario della Camera, difficile immaginare che Meloni e Salvini lascino al partito di Berlusconi entrambi i seggi uninominali. «Abbiamo chiesto la disponibilità ai consiglieri regionali del partito che con grande generosità non si sono lasciati pregare. Nelle prossime ore saranno resi noti i nomi. Altre ipotesi non possono essere riconducibili a Forza Italia», così la deputata.
Lo stesso De Matteis, tornato all’amministrazione attiva da sindaco del suo paese, San Giuliano del Sannio, ammette di non avere trattative in corso con i big azzurri, di non aver parlato né con la coordinatrice né con l’europarlamentare in queste ore. «Evidentemente qualcuno che mi vuol bene ha pensato di proporre il mio nome in questo modo. Io non posso che esserne orgoglioso». Più volte assessore dei governi Iorio, poi presidente della Provincia, nel 2006 subì un grosso smacco da Forza Italia. Capolista il ministro Enrico La Loggia, optò proprio per il Molise dopo una entusiasmante campagna elettorale di De Matteis. Era risultato eletto anche in Trentino. Per l’ex assessore, una candidatura rappresenterebbe un risarcimento da tempo atteso e un riconoscimento delle tante iniziative portate avanti per la regione. «Sarebbe bello concludere la carriera politica in Senato, di più non potrei chiedere dopo aver ricoperto tutti gli altri ruoli», conclude. Esperienza e pazienza ne ha a bizzeffe: sa che il telefono potrebbe davvero squillare. E si dice già pronto alla sfida.
Di Sandro, che a quel punto dovrebbe ripiegare sul proporzionale, resta molto abbottonato. «È ancora presto, bisogna aspettare almeno l’accordo che sarà definito sull’assegnazione dei collegi uninominali», dice. In Fratelli d’Italia dalla prima ora, quando Meloni in Molise prendeva il 2%, anche lui più volte assessore con Iorio, non nasconde la legittima ambizione e si coglie anche una ragionevole aspettativa. Però l’operazione che sembrava quasi automatica è più complicata del previsto. Perché il centrodestra in Molise è spaccato da tempo e le urne del 25 settembre sembrano l’occasione buona per regolare troppi conti interni. Per esempio, alcuni rumors suggeriscono che l’idea di puntare su De Matteis potrebbe essere venuta fuori proprio dall’altra fazione di Fratelli d’Italia, che fa capo all’assessore Pallante. La rottura fra lui e Di Sandro è arcinota. Tuttavia anche quello del titolare dei Trasporti (Pallante) è un nome molto accreditato per il Parlamento. In corsa, si dice, al proporzionale per la Camera, ma forse lui preferirebbe per il Senato in tandem con De Matteis all’uninominale. Dalla contesa si è sfilato l’ex governatore Iorio, lui vuole candidarsi a presidente della Regione. Un dato di fatto che pure ha il suo peso nei giochi e giochini di questi giorni che mirano a destabilizzare FdI e FI. Non tutti sono d’accordo a lasciargli campo libero per Palazzo Vitale, evidentemente.
Attenzione, infine, a non sottovalutare i centristi. L’assessore Vincenzo Niro sta lanciando messaggi da giorni e coi Popolari per l’Italia punta a far capire al resto della coalizione che senza garantire rappresentanza ai moderati, il cui peso specifico in Molise è significativo, si rischia di compromettere elezioni considerate sicure. Anche lui ha messo nel mirino la candidatura all’uninominale Senato. Come Salvatore Micone. Il presidente del Consiglio regionale ha dato la disponibilità al partito nazionale. Pronto a correre sul maggioritario o anche nel proporzionale se Cesa decidesse di non presentare il simbolo autonomo ma di confluire nelle liste di Forza Italia. Ieri pomeriggio si è riunita la segreteria molisana del partito. Prima dell’incontro decisivo a Roma sui collegi, la rivendicazione ribadita a Campobasso è: ai centristi bisogna dare spazio e noi abbiamo l’uomo giusto.
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