Forza Italia al completo e compatta. All’inaugurazione della sede elettorale a Campobasso anche il governatore Donato Toma. «Da uomo di partito», precisa. «In Molise nel 2018 abbiamo trovato le macerie. Abbiamo fatto molto ma non c’era la filiera con Roma», dice puntando il dito contro la delegazione parlamentare 5s. Ricorda l’impegno della deputata uscente Annaelsa Tartaglione, oggi capolista alla Camera e chiede il voto «senza se e senza ma» per il centrodestra, che schiera al proporzionale del Senato il suo assessore Nicola Cavaliere, e per il patron della Lazio Claudio Lotito, in corsa all’uninominale. Un imprenditore, aggiunge Toma, che ha dimostrato molto nella vita e ora «vogliamo che lavori anche per il Molise».
Anche Tartaglione mette nel mirino i pentastellati e il centrosinistra. Durante il tour elettorale che vede gli azzurri protagonisti sul territorio, i problemi maggiormente evidenziati sono «il caro bollette, il costo della vita, le tasse aumentate in modo esponenziale negli anni in cui è stato al governo il centrosinistra. Senza dimenticare i 5 stelle che dicevano di voler aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e ci si sono invece infilati benissimo. Se siamo a fare questa campagna così veloce e frenetica è proprio per colpa loro. Le persone – afferma la parlamentare – ci stanno chiedendo continuità, un governo forte, autorevole e in grado di risolvere i problemi».
Le priorità del Molise, aggiunge Tartaglione in un ideale passaggio del testimone con Lotito che punta proprio su queste istanze, sono sanità, infrastrutture e lavoro per i giovani. Stop al commissariamento e incremento del fondo di dotazione per la sanità – ribadisce Lotito – e infrastrutture anche digitale per valorizzare le potenzialità della regione. Anche una maggiore presenza dello Stato, aggiunge, con uffici in grado di indirizzare i cittadini, le fasce più deboli. «Un pensionato che guadagna 500 euro al mese deve sapere che istruendo una pratica può pagare il giusto, cioè quanto ha sempre pagato, e non la stangata in arrivo con il caro bollette. Ma chi lo avverte di questa opportunità e chi istruisce la pratica per lui? Questo vuol dire fare buona politica per il territorio». Suo obiettivo, ripete ancora una volta, è restare. La sede elettorale, per esempio, «dovrà diventare il mio ufficio campobassano dove progettare il riscatto di questa terra che a Roma non è stata adeguatamente considerata, per non dire altro. I cinque parlamentari uscenti, alludo ai 5 Stelle e alla deputata di Leu che poi ha cambiato partito, hanno prodotto ‘zero’ per il Molise. Questo è assurdo perché la regione può risollevarsi, anzi deve risollevarsi. Ma può farlo solo con persone che si battono con determinazione e una cabina di regia funzionale allo scopo».
Prima del taglio del nastro in corso Vittorio Emanuele, insieme agli altri candidati, Lotito aveva incontrato Confprofessioni sulle priorità del Paese e del Molise, sui giovani nella libera professione, sul riordino degli incentivi, pari dignità tra professioni e Pmi, protezione sociale per professionisti e autonomi, valorizzazione del patrimonio umano ma pure di quello naturale e paesaggistico.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.