In Molise, 828 interventi sono a rischio definanziamento per un totale di 228,8 milioni (188 del Pnrr). L’allarme lanciato da Acem Ance riguarda progetti per l’efficientamento energetico, la riqualificazione e altri tipi di opere che i Comuni molisani hanno avviato a valere sul piano di ripresa e resilienza. Con una precisa procedura, quindi, e con l’assicurazione che i fondi sarebbero arrivati direttamente da Roma.
La rimodulazione del Pnrr trasmessa dal governo Meloni all’Ue che dirotta determinati progetti su altri canali di sovvenzionamento, per esempio sul Fondo di sviluppo e coesione, ha creato però preoccupazione e incertezza sul futuro. Perché pagare un efficientamento energetico con le risorse Fsc significa, per esempio, che l’ente pubblico deve cofinanziare l’intervento. E le casse dei Comuni non se lo possono permettere. Senza contare che i soldi arriverebbero per il tramite delle casse regionali. «Le faccio un esempio – dice il presidente di Acem Ance Corrado Di Niro – di un cantiere nei pressi di Campobasso. C’è stata l’aggiudicazione definitiva all’impresa (per 1,1 milioni) ma non ancora le fanno firmare il contratto. Un imprenditore come fa a programmare la sua attività se deve stare a pensare: questo lavoro lo riuscirò a realizzare o no?».
La maggior parte della quota di investimenti che rischia di essere definanziata (in totale quasi 229 milioni) si concentra nella provincia di Campobasso, si tratta di un importo pari 154,9 milioni di euro, conteggia l’associazione dei costruttori.
Di Niro ha scritto quindi al presidente della Regione Francesco Roberti, ai parlamentari molisani chiedendo il loro impegno per scongiurare che 828 progetti che interessano il Molise siano cancellati dal Pnrr (in tutta Italia la rimodulazione vale 16 miliardi) per finire a carico di altre risorse tra le quali: fondi strutturali, Fondo Sviluppo e Coesione e Piano nazionale complementare. Tagli che colpirebbero, sempre in tutto il Paese, circa 13 miliardi di investimenti di competenza dei Comuni, in parte già in corso di realizzazione.
«Occorre una presa di coscienza da parte di questa classe politica e uno scatto d’orgoglio per impedire tutto ciò – conclude Di Niro – Non possiamo permetterci il lusso di perdere 228 milioni di finanziamenti perché dopo gli effetti del superbonus, il Pnrr è l’unico volano che può ancora trainare il settore edile in regione e mantenere viva l’economia locale; tra l’altro si tratta di interventi inerenti la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni assai necessari per la sopravvivenza della nostra regione».

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