In pole position. Sono loro, i 5 Stelle, a partire favoriti nella competizione elettorale del 2018. Favoriti dai pronostici e dal clima: delusione e rabbia verso partiti e schieramenti tradizionali anche in Molise sulla carta danno un vantaggio ai grillini.
Ieri pomeriggio a Campobasso l’assemblea per fare il punto su programma, legge elettorale e attività sul territorio. Sul palco i portavoce in Regione Patrizia Manzo e Antonio Federico, quelli al Comune di Campobasso Paola Felice e Luca Praitano. In platea, l’eletto in Municipio a Termoli Nick Di Michele. Soprattutto, sugli spalti della sala AXA, attivisti e simpatizzanti.
Non sono mancate critiche, il Movimento nel 2013 ebbe un’affermazione che generò entusiasmo e numeri, man mano l’entusiasmo ha ceduto al tran tran. Ma il ritorno alle urne in un momento complesso per Pd, centrosinistra e centrodestra riattiva la circolazione.
Tra gli interventi, la richiesta di prestare più attenzione anche nella composizione della squadra alla provincia di Isernia (col candidato governatore o, in caso non venga eliminato, con una massiccia presenza di esponenti pentri nel listino). L’obiettivo, hanno detto altri attivisti, «è governare», per cui fatta l’autocritica ora «però andiamo avanti».
L’opposizione, più o meno urlata quindi più o meno promossa dai militanti. La rivendicazione, da parte di chi nelle istituzioni rappresenta il Movimento, di un’azione di contrasto forse meno efficace mediaticamente però più aderente ai dati di fatto. Elementi, questi e altri, di un confronto serrato e verace. Il primo attivista che ha preso la parola ha chiesto il rispetto delle regole, nell’utilizzo del simbolo e nella gestione dei meet-up. «Noi non siamo come gli altri», ha detto. Quella differenza che fa di M5S oggi un soggetto che ha un forte appeal presso l’elettorato. Diversi da Iorio e da Frattura. E nell’assemblea di ieri questa preoccupazione (o intenzione) si coglieva forte: rimanere diversi per poter chiedere più serenamente il voto ai molisani nel 2018.
