Il nucleo di valutazione ha promosso il direttore generale dell’Asrem: ha raggiunto (quasi) tutti gli obiettivi che gli erano stati affidati all’atto della firma del contratto con l’ex governatore Frattura nella primavera del 2016. Uno solo il target mancato dall’ingegnere Gennaro Sosto, sui 18 che gli erano affidati. Nella delibera di giunta non è indicato.
Lo sono, invece, quelli conferiti con l’incarico. Così è agevole individuare, riscontrandolo con il percorso della sanità in piano di rientro, gli obiettivi sicuramente raggiunti. Per esempio, l’attuazione delle linee di indirizzo del programma operativo straordinario 2015-2018 e di quelle del dm 70/2015 (decreto Balduzzi), il mantenimento e miglioramento dei livelli essenziali di assistenza, il cui trend positivo è stato certificato, peraltro, nell’ultima seduta del tavolo tecnico a novembre: il punteggio del Molise nel 2017 è 167 (160 la soglia di sufficienza). Nel 2016 era 164 (già sopra la soglia). Coi nuovi Lea le cose cambieranno, una prova sperimentale del Ministero gela il Molise ma non solo: 12 Regioni su 21 non li garantiscono e la nostra torna (tornerebbe) fra le cinque ‘peggiori’. La nuova valutazione però partirà dal 2020.
Tornando ai giorni nostri, è pacifico poi che il dg dell’azienda sanitaria abbia riorganizzato la rete ospedaliera secondo quanto previsto nel piano operativo – un dato suscettibile di opinioni differenti sul merito della riorganizzazione decisa nel Pos ma oggettivamente vero – o che abbia supportato la direzione Salute della Regione per il fascicolo elettronico e la ricetta dematerializzata: progetti che in Molise sono partiti già da un po’.
La verifica, come prevedono le norme, è stata effettuata dopo i primi 18 mesi di mandato. La conclusione più o meno un anno fa (il 5 aprile 2018). Poi l’esecutivo di Palazzo Vitale prese atto che il Nucleo aveva concluso «positivamente la valutazione relativa ai primi 18 mesi di attività dell’ingegnere Sosto nella funzione di direttore generale dell’Asrem».
Il governo in carica, presieduto da Donato Toma, ha completato il procedimento. Perché il superamento della ‘prova’ per i direttori generali prevede anche il riconoscimento di una premialità fino al 20% del trattamento economico stabilito (in questo caso il 18,9%).
La delibera 53 del 26 febbraio scorso, però, al di là del merito del suo contenuto e del procedimento assume in questo momento un significato tutto suo nel dibattito politico e mediatico. Perché l’ingegnere Sosto è a fine mandato, il suo contratto scade il 31 marzo. In questi 28 giorni il presidente della Regione deciderà sul vertice dell’azienda di via Petrella. Con Sosto scadono pure i direttori sanitario e amministrativo, Lucchetti e Forciniti.
Nessun dubbio che a questa partita sia interessata la maggioranza di centrodestra, che per il resto finora non ha nominato i vertici di enti di prima fascia. Come pure non c’è dubbio che alle mosse di Toma guardino con attenzione i parlamentari dei 5 Stelle, sponsor principali della scelta di commissariare la sanità molisana. Né è passata inosservata la stima che il governatore ha da subito pubblicamente tributato al dg dell’Asrem o quella più silenziosa ma percepibile della classe dirigente grillina molisana. Che rispetto a qualche anno fa, mitiga la diffidenza (a tratti ostilità) che qualche comitato riserva al dg, esecutore di scelte contestate dai territori colpiti dalla riconversione degli ospedali come Larino e Agnone.
Una previsione è possibile, anche perché lo ha dichiarato: la scelta, qualunque sia, sarà di Toma. Senza, sembra probabile, le tensioni con il ministro e i commissari che si stanno registrando in Calabria.

Un Commento

  1. Tommasino scrive:

    Io non so quali fossero gli obiettivi in contratto, rilevo intanto un peggioramento della sanità regionale nel suo complesso….
    La periferizzazione dei servizi, il mancato ricambio del personale, il blocco del ricambio e l’aggio delle apparecchiature, la costante penalizzazione di quello che è a tutti gli effetti l’ospedale regionale sono sotto gli occhi di tutti…. e vanno anche premiati?
    Il presidente del comitato pro Cardarelli.
    Tommasino Iocca

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