La botta: Antonio Tedeschi e Massimiliano Scarabeo chiedono al Tar di annullare tutto, la comunicazione con cui – per conoscenza – sono stati informati dal presidente che da ieri non devono più presentarsi in Consiglio perché la loro supplenza è finita. Sostengono fra le altre cose che è l’Assise che dispone surroghe e revoche e non il presidente Micone. E che siccome Toma ha solo azzerato la vecchia senza nominare una nuova giunta in realtà Cavaliere e Niro, che i due hanno sostituito per quasi due anni, sono in prorogatio: ancora assessori e di per sé incompatibili con lo scranno consiliare in base alla novità mutuata dal meccanismo della legge Severino e introdotta dalla legge elettorale di Frattura con la firma di Carlo Veneziale.
La risposta: il governatore nomina con decreto un assessore esterno. È Maurizio Tiberio, capo della sua segreteria politica fino a poche ore prima e che assume così un onere di servizio rispetto al presidente e alla coalizione. Un onere che ha ricevuto, nella riunione di maggioranza che ne ha discusso, la condivisione di tutti i partecipanti. Se c’è una persona a cui il centrodestra di Toma sente di poter chiedere questo ruolo ponte è Tiberio.
Perché questa nomina? «Se devo riunire la giunta posso farlo», la sintesi di Toma ai tg. In tempo di emergenza Covid potrebbe aver bisogno di assumere un provvedimento collegiale e non monocratico e non dovrebbe aspettare per farlo. Ha poi ribadito che appena varato il bilancio provvederà a scegliere il nuovo esecutivo. È evidente però che il decreto sgombra il campo da un argomento – pur giuridicamente avversato dalla Regione (in giudizio con l’Avvocatura distrettuale) e da Toma che si è costituito anche personalmente (difeso da Giacomo Papa) nell’udienza convocata con urgenza nel pomeriggio dal Tar – dato dal rischio prorogatio degli ex assessori.
È altrettanto evidente che il provvedimento, insieme alla presa d’atto della revoca della surroga intervenuta in Consiglio in mattinata, chiude la giornata con un nulla di fatto nel braccio di ferro in atto fra Toma e i due ex consiglieri. Al termine dell’udienza tenuta in modalità da remoto, infatti, il Tar accoglie la richiesta degli avvocati dei ricorrenti Pino Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano di produrre motivi aggiunti. Appena saranno notificati, nuova camera di consiglio.
Nulla di fatto, ieri. Ma Scarabeo e Tedeschi sono agguerriti: «Il presidente avrà tutto il tempo per regolare i conti sul tavolo politico e togliersi i sassolini dalle scarpe (a proposito: quali?), purché non metta a rischio l’economia regionale, tanto più in questo periodo di emergenza. Essendo un esperto di bilanci, Toma dovrebbe sapere che in questo modo la delibera di approvazione del bilancio è illegittima in quanto votata da un Consiglio regionale illegittimamente costituito. E il danno per il Molise sarebbe incalcolabile».
I lavori sul bilancio proseguono oggi. Quando sarà presentato anche il maxiemendamento che contiene la modifica alla legge elettorale concordata in maggioranza: via la surroga, nessuna incompatibilità fra consiglieri e assessori.
ritai

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