Dopo un ‘cosa quasi fatta’ su Salcito centro Covid, nuovo cambio di programma e si vira ancora sul Vietri. È un cambio che piace all’ex presidente della Regione Michele Iorio. «Il supporto del gruppo Neuromed che mette a disposizione gratuitamente gli strumenti e offre la disponibilità di medici specialisti, tra cui anche la consulenza dell’istituto Cotugno di Napoli, trovo sia da accettare», dice. Toma, aggiunge, non può «continuare a dire “io non c’entro nulla”perché lui non è un ospite di questo Consiglio regionale che più volte si è espresso su un’organizzazione della pandemia che va esattamente in quella direzione», scandisce in Aula Iorio. «Il piano Covid applicato fino ad oggi in Molise ha fallito. Abbiamo il dovere – conclude – di dare la possibilità ai molisani di cure degne per il Covid anche in termini di comfort oltre che di assistenza. Spero che questa sia la volta buona. Una cosa è certa: adesso non ci sono più scuse».
Estratto, queste dichiarazioni, di una contesa che ancora una volta ha come sfondo l’Aula di via IV Novembre. È il presidente Donato Toma ad accendere figurativamente la miccia. Durante l’informativa sull’emergenza Covid in avvio di seduta del Consiglio, fa il punto anche sull’ipotesi Salcito: 60 posti di assistenza fino a sub intensiva messi a disposizione dal centro Pavone in seguito alla richiesta di letti in esito a un Sos inviato ai privati anche su sua sollecitazione. Disponibilità confermata il giorno dopo, lunedì, dal Neuromed. Al governatore, racconta lui stesso, sempre lunedì arriva perfino la bozza di decreto commissariale che va in quella direzione. «Prima che venissi in Consiglio mi ha telefonato il generale Giustini e mi ha detto che ha sospeso quella ipotesi perché sta valutando di attivare il Vietri». La notizia si diffonde in un lampo, elementi di dettaglio concreti pochi. Dove vanno i malati oggi assistiti nella rsa del Vietri? In un centro privato, desume Toma.
Un paio di ore dopo, e dopo un ampio dibattito, è lo stesso governatore a leggere all’Assise la nuova proposta del Neuromed (articolo in pagina). E ci si ferma lì per ora. Per far salire di grado il Vietri (da casa della salute a centro per l’assistenza Covid fino a sub intensiva) probabilmente in emergenza non serve l’ok del Ministero, può farlo Giustini da commissario.
E mentre le prossime ore saranno decisive per capire se il Cardarelli potrà contare su un supporto (o addirittura se sarà svuotato dai Covid e tornerà ‘semplice’ Dea di I livello) e se questo arriverà dalla collaborazione Vietri-Neuromed o da altre soluzioni messe in atto da Asrem con l’attivazione del Peimaf, infuria la polemica. Greco in Aula si sgola contro «l’Houdini della politica molisana (Patriciello, ndr)» che all’improvviso, dice il capogruppo 5s, «fa uscire dal cilindro 60 posti letto». Iorio incalza Toma.
Lui continua a insistere: «Io ho competenze di protezione civile in questa emergenza, la programmazione delle fasi di risposta sanitaria tocca a Giustini. Io gli ho chiesto solo di fare in fretta».

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