«Le pietre a 40 anni dalla scoperta». Questo il tema dell’incontro formativo che ha visto protagonisti i ragazzi della scuola secondaria di I grado “Andrea d’Isernia”, promosso dall’Università di Ferrara. Julie Arnaud, dottore di ricerca in Antropologia (Paleoantropologia), Marta Arzarello, specialista in industrie etiche, e Guido Montanari-Canini, dottorando in Erpetologia, hanno incontrato una rappresentanza di studenti delle classi terze, che sono stati guidati nel mondo accattivante dell’Antropologia, attraverso una rigorosa ricostruzione delle tappe fondamentali dell’evoluzione umana.
Gli studiosi dell’Università hanno interagito con i ragazzi, partendo dalla descrizione dei crani delle diverse specie evolutive, fedelmente riprodotti, smontando alcune convinzioni, ancora diffuse, ma che nulla hanno di scientifico, come ad esempio che l’uomo discenda dalla scimmia o che sia esistito l’Homo sapiens -sapiens.
Grande entusiasmo ha riscosso, tra gli studenti, l’intervento, inaspettato, di Carlo Peretto, docente ordinario di Scienze preistoriche e antropologiche dell’Università di Ferrara, responsabile delle campagne di scavo che hanno interessato, e tuttora interessano, l’accampamento paleolitico di Isernia La Pineta.
Peretto ha spiegato alla platea la rilevanza del sito a livello nazionale ed internazionale, a 40 anni dalla sua occasionale scoperta, in quanto rappresenta una delle più significative testimonianze dell’antico popolamento umano del continente europeo, soprattutto dopo il ritrovamento di un dentino appartenuto, presumibilmente, ad un bambino, che, ad oggi, sembra essere il nostro antenato più antico. «L’attività formativa continuerà nelle classi – ha annunciato infine la dirigente scolastica Mariella Di Sanza -, dove gli studenti, attraverso la pratica del “Teach to Learn”, socializzeranno ai compagni l’esperienza vissuta».

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