La vittoria della Coppa Italia ha aperto il periodo più caldo (naturalmente non si parla di meteo, ndr) della stagione del Campobasso. Dopo aver battuto l’Aurora Alto Casertano in un match molto combattuto, la truppa di Pino Di Meo si sta preparando ad affrontare il Bojano, che sarà di scena fra tre giorni a Selvapiana. Mercoledì 15 in programma, invece, l’andata degli ottavi di finale di coppa nazionale, e sempre nel capoluogo si sfiderà l’abruzzese Sambuceto. Infine, e sicuramente si tratta del match dell’anno, domenica 19 la “resa dei conti” a Isernia, tra prima e seconda in classifica separate soltanto da due punti. Con il capitano Albino Fazio abbiamo ripercorso il trionfo di Venafro.
Seconda Coppa Italia regionale per Albino Fazio dopo quella del 2014: da campobassano e da capitano cosa si prova?
«Le emozioni sono sempre grandi, anzi piuttosto qualcuna in più rispetto alla precedente perché passano gli anni e quelli che restano da giocare sono sempre meno, per divertirsi e farlo con passione. La gioia è sempre immensa, soprattutto l’orgoglio per me che sono di Campobasso».
Un gruppo compatto che ha saputo soffrire, colpire nel momento giusto per conquistare la Coppa, è così?
«Bisognava soffrire per forza, lo sapevamo, anche perché c’erano delle condizioni a tratti molto difficili a causa del vento che soffiava contro nel primo tempo, la partita è stata brutta. Però abbiamo sofferto, siamo stati forti e siamo riusciti a sbloccarla ed è stata la forza del gruppo il nostro segreto. La prova sta nel fatto che chi parte dalla panchina è uguale ai titolari, l’abbiamo dimostrato nel finale con Guillari e tutti gli altri compagni».
Poco prima aveva sfiorato il gol, simile alla rete realizzata da Guillari: cosa ha pensato in quel momento?
«Non volevo credere di averla buttata fuori, non ci volevo credere davvero. Meno male che poi ci ha pensato Guillari, abbiamo gioito alla grande tutti insieme».
Che tifo…
«Incredibile, i nostri tifosi non appartengono a queste categorie. A Venafro si sono fatti conoscere da chi ancora non li conosceva bene. Dobbiamo essere bravi a mantenere alto l’entusiasmo, abbiamo un “esercito dietro” che ci spinge soprattutto nelle occasioni che contano».
E ora il campionato: dopo il Bojano lo scontro diretto di Isernia. Come la vede?
«Ora siamo di nuovo concentrati sul campionato, anche se c’è la fase nazionale della Coppa. Non abbiamo ancora fatto nulla per quanto riguarda il torneo, dobbiamo vincere contro il Bojano, tornare con i piedi per terra dopo aver gioito e poi penseremo all’Isernia».

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