L’odissea del ponticello crollato sulla strada provinciale 73 1A il 5 marzo continua.
Venerdì la sindaca di Limosano Angela Amoruso ha mostrato un video al presidente della Provincia Battista, a Pace e Plescia per spiegare, con l’aiuto delle immagini, le condizioni della viabilità alternativa della SP 47 per raggiungere Campobasso.
Il filmato presenta frane, buche, manto stradale dissestato e l’impossibilità in alcuni punti del doppio senso di marcia.
«Questa strada dovrà essere percorsa da autovetture, ambulanze, camion e pullman», si legge nella didascalia all’interno del video e l’immagine successiva mostra la SP 47 innevata, priva di segnali stradali direzionali vuoto e completamente ricoperta di neve.
«Chi verrà a salvarci?» è la frase conclusiva ed emblematica della situazione che i paesi di Limosano, Sant’Angelo Limosano e San Biase stanno combattendo da mesi.

L’ex primo cittadino: «I nostri suggerimenti non sono stati ascoltati»

Sulle problematiche relative alla strada provinciale interrotta dallo scorso 5 marzo, ed in particolare sui disagi degli studenti che devono raggiungere Campobasso, interviene anche l’ex sindaco di Limosano Antonio Romano. Alcuni mesi fa i consiglieri di minoranza avevano suggerito all’amministrazione l’utilizzo di uno scuolabus per raggiungere la “Bifernina” attraverso la strada comunale “Spinillo” già utilizzata come scorciatoia dai mezzi privati. Secondo l’ex sindaco con questo accorgimento, che però non è stato preso in considerazione dal comune, gli studenti avrebbero evitato il lungo giro, circa 16 chilometri in più, che l’autobus di linea è costretto a fare per aggirare la strada chiusa per il crollo del ponticello. Il pullman, infatti, per raggiungere la “Bifernina” è costretto a passare per Sant’Angelo Limosano e la frazione di Sant’Agnese a Fossalto. Inoltre, la risposta del sindaco a questa proposta, lamentano ancora l’ex sindaco e i consiglieri di minoranza, è arrivata solo due giorni fa nonostante fosse stata avanzata dalla scorsa primavera.
«Il 5 marzo scorso, a seguito del crollo parziale di un ponte – scrive l’ex sindaco – è stato chiuso al transito un tratto della provinciale che collega Limosano alla Bifernina. Tutto il traffico è stato deviato sulla strada comunale “Spinillo”, lunga circa 500 metri, già usata normalmente come scorciatoia tra il centro abitato e la fondovalle Biferno. Vi transita anche lo scuolabus comunale che trasporta i bambini ed i ragazzi che dalla campagna si recano alla scuola di Limosano. Il pullman di linea, invece, per raggiungere Campobasso passa per Sant’Angelo Limosano, Sant’Agnese e la Fossaltina percorrendo circa 16 km in più (quasi il doppio) di strade a tratti al limite della transitabilità. Per alleviare il disagio della popolazione scolastica, che per raggiungere Campobasso è obbligata a servirsi dell’autobus di linea, i consiglieri di minoranza, sia nel consiglio comunale del 26/03/2018 sia con una successiva nota scritta, avevano chiesto al sindaco l’attivazione di una navetta che collegasse Limosano alla Bifernina facendo lo stesso percorso che già fa lo scuolabus 2 volte al giorno. Ciò anche in considerazione del fatto che il comune possiede un altro scuolabus, simile a quello usato per il trasporto scolastico, che sta fermo ed inutilizzato. Altre soluzioni potevano anche essere concordate con la Sati: per esempio si poteva chiedere l’utilizzo di un minibus idoneo a transitare sulla strada comunale “Spinillo”, facendo lo stesso percorso dello scuolabus. Dopo 7 mesi di inerzia e silenzio venerdì 5 ottobre la sindaca così risponde ai consiglieri di minoranza: “In riscontro alle vostre note in oggetto indicate chiedo di precisare l’ente che dovrebbe mettere a disposizione l’automezzo per svolgere il servizio navetta dal comune di Limosano alla fondovalle Biferno, la tipologia del mezzo da utilizzare con l’indicazione del numero massimo di passeggeri da trasportare ed il percorso da effettuare. Ciò al fine di valutare la effettiva possibilità di instaurare il servizio”. Purtroppo i fatti si commentano da soli. Il grande Totò amava dire: “In questo manicomio succedono cose da pazzi”».

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