Musica, colori e tradizioni al centro del Carnevale campobassano 2019. Boom di presenze ieri mattina per l’evento organizzato dal Comune in collaborazione con la Polifonica Monforte e l’associazione Molise Radici: Cultura, Costume, Tradizioni. Dalle 11 in poi, in una splendida giornata dal sapore primaverile, il centro cittadino è stato invaso da decine e decine di famiglie che hanno passato alcune ore in allegria all’insegna della tradizione e del folclore.
I veri protagonisti della mattinata sono stati i bambini, in particolare i circa 50 alunni dell’Istituto comprensivo statale “Leopoldo Montini” che, grazie al prezioso contributo dell’associazione Molise Radici-Cultura, Costume, Tradizioni, hanno inscenato i canti della tradizione popolare interpretando la storia e la maschera tipica di “Cuncetta de Mascione”.
«Pur essendo la più giovane maschera campobassana è la più campobassana delle rappresentazioni popolari di carnevale – spiega la presidente dell’associazione Maria Cristina Salvatore – tra i cui protagonisti sfilano personaggi realmente vissuti e molto noti in città come Ciccille Faccia ‘e Creta. Essa, in origine, era una commedia; fu poi trasformata in maschera carnevalesca da Michele Buldrini (testo) e Gino Aurisano (musiche).
La storia parla dell’amore contrastato tra la ricca e bella contadina “Cuncetta de Mascione” e “Francische ‘u sfatiàte”. I genitori promettono la ragazza a “Pasquale de Cerce”, un sempliciotto benestante che loro ritengono più degno di sposarla. Francische, però, con l’aiuto di compari e di alcune zingarelle, grazie ai camuffamenti del carnevale, alla fine riesce a liberarsi di Pasquale e a riavere la sua innamorata. La storia si conclude nella masseria di Cuncetta tra canti, feste, allegria e fette di prosciutto!». Scopo dell’evento è stato dunque quello di coinvolgere i più piccoli per instillare in loro la conoscenza e la passione per le tradizioni. «Come associazione – spiega ancora Maria Cristina Salvatore – ci teniamo a far riscoprire aspetti, poco noti alla maggioranza degli stessi campobassani, della nostra cultura tradizionale. Di qui la scelta di rappresentare la storia di Cuncetta de Mascione. Ci teniamo a trasmettere questa conoscenza ai bambini perché portino sempre con sé le loro radici, questo senso di appartenenza al proprio territorio e alla propria cultura ovunque il loro futuro li porti. I bambini – aggiunge – ci hanno tenuto a richiamare gli adulti alla loro responsabilità di “sentinelle della tradizione”, consegnando al sindaco, all’assessore alla Cultura, alla preside, a Franco Baranello e a Carmine Aurisano un attestato per ricordare loro questo importante ruolo di tutela e valorizzazione della cultura campobassana. A loro volta – conclude – i bambini hanno ricevuto dalle mani di Franco Baranello e Carmine Aurisano l’attestato di “custodi delle radici”, una bellissima espressione usata da Papa Francesco, a simboleggiare il passaggio di testimone del nostro patrimonio culturale da una generazione all’altra». Un momento di pura allegria e divertimento, dunque, che ha visto i più piccoli recitare come veri “professionisti”.
A seguire lo spettacolo folcloristico della Mesaiola, una tradizione recuperata da circa tre anni e dunque riproposta dalla Polifonica Monforte che ha visto in scena, sul palco allestito in Pizza Municipio, la rappresentazione dei 12 mesi dell’anno.
Dopo lo spettacolo la Polifonica ha voluto rendere omaggio ad Adriano Parente, il “menestrello” campobassano, simbolo e colonna portante della tradizione popolare, recentemente scomparso.
Dopo aver intonato “Ziùsi-ziùsi” lo spettacolo è andato avanti con la canzone della Quaresima, e altri canti tipici della tradizione campobassana.
«Finalmente Campobasso torna ad essere una città festosa – le parole della presidente della Polifonica Monforte Rosa Socci – e che non ha nulla da invidiare agli altri carnevali del Molise. Insieme all’Abruzzo eravamo gli unici a portare avanti la tradizione della Mesaiola. Lì da alcuni anni questa tradizione è stata messa da parte mentre da tre anni viene riproposta anche nella nostra città. Questo grazie alla Polifonica Monforte che ha recuperato quest’antica tradizione riportandola all’attenzione di grandi e piccini».
La centralissima piazza ha visto la presenza di centinaia di cittadini e curiosi che hanno assistito con piacere alla manifestazione. Un evento che, volutamente, ha inteso puntare sui più piccoli in coerenza con l’obiettivo della manifestazione stessa, ossia quello di tramandare alle nuove generazioni la passione e l’amore per le tradizioni della propria terra.

SL

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