Valorizzare il turismo ferroviario per far conoscere le peculiarità del territorio al confine tra Molise e Abruzzo. E i fondi messi a disposizione dalla Regione Molise consentiranno anche a Isernia di non perdere ‘un treno’ prezioso. Per questo il presidente della Provincia Lorenzo Coia ha accolto con soddisfazione la scelta dell’assessore regionale Pierpaolo Nagni di scommettere sul progetto legato ai viaggi lungo la Transiberiana d’Italia, assicurando risorse per 50mila euro.
«Oggi – ha infatti evidenziato – dobbiamo ringraziare la Regione Molise e la sensibilità dell’assessore Nagni che con una dotazione di 50mila euro ha permesso la sopravvivenza di questa tratta che , altrimenti, sarebbe stata utilizzata solo nel versante abruzzese. Accanto alla alta velocità il Molise si potrà giovare anche di una antica e pittoresca tratta ferroviaria per richiamare un turismo di nicchia , coniugando trasporto veloce e turismo naturalistico».
L’importanza della salvaguardia dell’antica tratta ferroviaria e del suo impiego a fini turistici era stata già evidenziata da Coia qualche mese fa, in occasione dell’evento legato al 120esimo anniversario della linea ferroviaria, chiedendo perciò l’intervento della Regione Molise. «Esiste legge che valorizza le tratte di ferrovie turistiche situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 24 agosto – ribadisce il presidente della Provincia – . La linea Carpinone – Sulmona, insieme ad altre 18 tratte , potrà essere classificata tale previo finanziamento con contratto di programma con il gestore Rfi o con la Regione Molise e le premesse ci sono tutte».
Un’occasione preziosa dunque, anche per rilanciare l’economia dell’area pentra, alle prese ormai da anni da una crisi che sembra proprio non voler concedere tregua. Importante perciò scommettere e investire sul turismo, compreso quello ferroviarie. Le potenzialità offerte dall’antica tratta sono tante. In occasione delle celebrazioni per il 120esimo anniversario, fu il presidente della Fondazione FS Mauro Moretti a ricordare che la tratta, dalla sua istituzione del 1897, fu utilizzata soprattutto da pendolari e che fu chiusa perché diseconomica per il traffico passeggeri di soli 6000 utenti annui.
E che nel solo 2016 e con la sponsorizzazione dell’associazione Le Rotaie e di qualche agenzia turistica, aveva avuto nei week end il tutto esaurito con 17000 viaggiatori per l’80 % provenienti da fuori regione.
«Per cui – è il pensiero di Coia – la chiusura delle partenze dalla stazione di Isernia sarebbe stata una vera sciagura per le prospettive turistiche di questa area e dei Comuni dell’Alto Molise».

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