«Accettiamo il verdetto del 26 maggio. Forse non è giunto ancora il momento per questa città di avere un amministrazione a 5 stelle. In questo momento la città scelga il sindaco che vuole». Poi, il candidato sindaco Nick Di Michele chiude a qualsivoglia forma di sostegno: «Nessun referente del territorio, regionale o nazionale può decidere per noi su eventuali apparentamenti». C’era molta curiosità in città sulla posizione del Movimento 5 Stelle in vista del turno di ballottaggio di domenica 9 giugno. Quale sarà il messaggio che verrà lanciato dal candidato sindaco uscito al primo turno Nick Di Michele? Si chiedevano in molti. A differenza di Campobasso, dove Gravina sfiderà la D’Alessandro, a Termoli è il Pd che insegue i sostenitori pentastellati (e forse non solo quelli, pensando al rischio di anatra zoppa). Tuttavia, ricordiamo che pende ancora l’istanza di riconteggio delle schede formalizzato dalla lista e dal suo candidato alla prefettura del capoluogo e alla sottocommissione elettorale circondariale, e la stessa prefettura ha risposto al Movimento 5 Stelle, asserendo che la risposta competente è in mano alla sottocommissione. Ma sul ballottaggio, che non cambierà per ora comunque attori in scena, ieri mattina si è svelato il pensiero dei grillini. «Non diremo ai cittadini chi votare, ma racconteremo le nostre verità». L’ha fatto Nick Di Michele, candidato sindaco, dalle 10 presso il punto informativo di via Adriatica 31A, dove ha convocato una conferenza stampa per chiarire le posizioni del MoVimento 5 Stelle sulla questione ballottaggio, affiancato dai consiglieri che dovrebbero fargli compagnia in assise civica: Ippazio Stamerra, Daniela Decaro e Antonio Bovio. La sede di via Adriatica è stata gremita anche di altri candidati e simpatizzanti, oltre a eletti come Valerio Fontana, che è portavoce in Consiglio regionale. Di Michele ha affermato di non apprezzare l’alzata di toni che sta contraddistinguendo questa fase pre-ballottaggio e dichiarato che lascerà libero l’elettorato pentastellato nella maniera più assoluta. Anzi, ci ha tenuto a chiarire che nessuno è deputato a trattare in nome e per conto loro. «Gli unici a decidere quale sarà il nostro modo di votare siamo noi del Movimento 5 Stelle, e nessun altro. Non riconosciamo dunque nessuna persona che possa andare in giro e millantare potere decisionale sul gruppo di Termoli. Gli unici che possono parlare con i due competitor in gara siamo noi… e noi in questo momento non parliamo con nessuno. Al di là di quello che pensa qualcuno, noi non siamo arrabbiati. Accettiamo il verdetto del 26 di maggio perché siamo convinti che forse non è giunto ancora il momento per questa città di avere un amministrazione a 5 stelle. Non ci rimproveriamo nulla. I nostri oltre 4mila voti sono stati voti di coscienza, di gente che ha creduto in noi e che voleva far governare questa città al Movimento. Non ci siamo riusciti ma non ci fermeremo, e questa volta non sarò solo in Consiglio Comunale poiché avrò affianco a me altre 3 persone splendide. Evitate di parlare con persone che millantano poteri sul nostro gruppo. Che sia Sbrocca o Roberti noi in opposizione non faremo sconti a nessuno». Sbrocca queste cose me le doveva dire in 5 anni di amministrazione, non ora sotto campagna elettorale. Quando gli chiedevo le cose, oltre a ridermi in faccia non rispondeva. In questo momento la città scelga il sindaco che vuole. La questione sta andando avanti e stiamo attendendo l’esito. La richiesta è stata inoltrata ma bisognerà attendere dopo il 9 giugno. Noi ci affidiamo agli organi giurisdizionali».

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