La prospettiva e gli annunci non bastano. Nonostante la proroga dei contratti a medici e infermieri precari e la possibilità di attingere alle graduatorie delle altre Regioni, la sanità molisana resta nel caos.

Da domani, infatti, saranno sospesi i ricoveri ordinari all’ospedale Cardarelli, il più grande del Molise. Perché il personale è così ridotto all’osso che non si riesce a gestire, con le unità a disposizione e a servizi invariati, il periodo di ferie estive. Sarebbe il default. Per questo motivo, dopo aver vagliato anche altre ipotesi di soluzione, la direzione sanitaria del presidio ha deciso di mettere uno stop alle attività programmate. Gli interventi chirurgici in elezione, che possono aspettare. Ma il cui spostamento allunga comunque ancora di più le liste d’attesa chilometriche della sanità molisana.

Luigi Di Marzio, direttore sanitario del presidio di contrada Tappino, spiega che naturalmente “saranno garantite le emergenze” e che la disposizione è “il minore dei mali”. Da un lato, aggiunge, “ci sono le ferie, un diritto”, dall’altro la considerazione che “già ordinariamente lavoriamo al limite”. Sul filo del rasoio anche in altri periodi dell’anno, nei mesi estivi il sistema rischia di esplodere. Di qui la scelta, che è stata presa anche perché in queste settimane diminuisce di norma pure il fabbisogno. Anche i pazienti, in poche parole, diminuiscono. O preferiscono essere operati al rientro dalle ferie. “È la decisione che dovrebbe avere il minore impatto possibile”, ancora Di Marzio. Un attacco di appendicite viene operato, un’ernia – che non presenti caratteri d’urgenza – slitta a dopo l’estate.

Ricoveri ordinari sospesi, dunque, in generale. Anche se è chiaro che avendo a che fare con gli interventi i reparti più interessati sono quelli chirurgici. Che patiscono già più degli altri la mancanza di personale, per esempio di anestesisti, figure fondamentali per poter eseguire interventi. Non è la prima volta che accade al Cardarelli. Il tema è che continua ad accadere perché l’emergenza è ben lontana dall’essere risolta. La proroga dei contratti ai precari, disposta dal dg dell’Asrem Sosto fino a ottobre, è il minimo indispensabile per poter andare avanti. “L’ossigeno – chiosa Di Marzio – senza il quale moriamo”. Perché la sanità regionale esca dalla sua condizione di precarietà ci vorrà ben altro.

Lo stop ai ricoveri programmati al Cardarelli parte domani e si concluderà solo quando la direzione sanitaria ne disporrà la revoca. Quando sarà finita l’estate e con essa i turni di ferie presumibilmente. “Se ci viene in soccorso il settimo cavalleggeri… prima”, chiude ironico ma amaro il direttore sanitario dell’ospedale di Campobasso.

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.