Una giornata complicata. Il centrosinistra, quello ufficiale e che ruota attorno al Pd di Renzi (per quanto sia tutto in ricomposizione anche il quadro nazionale), prova a non spaventarsi e a proporre ai molisani un’alternativa valida all’ondata M5S che ha colorato di giallo i risultati del 4 marzo.
Ieri sera il governatore uscente Paolo Frattura, di fatto ancora l’unico nome in campo per la coalizione che ancora siede al tavolo della maggioranza, ha incontrato consiglieri e assessori. Mancavano – oltre a Niro, Petraroia, Totaro e Scarabeo che da tempo non fanno più parte della sua squadra – anche Salvatore Micone e Vincenzo Cotugno. Che invece da qualche settimana prima delle politiche hanno scelto, con i loro movimenti civici, un’altra collocazione. Almeno nell’interlocuzione. E cioè il centrodestra.
Giornata difficile perché alla riunione si è arrivati dopo voci ricorrenti di contatti fra l’ex ministro Antonio Di Pietro e il giudice Enzo Di Giacomo (che oggi sarà incoronato candidato governatore del centrodestra allargato ai movimenti civici). L’ex pm di Mani pulite aveva teorizzato, poco prima delle politiche, larghe intese per un governo di salute pubblica e aveva ufficializzato l’investitura, in quel caso, per Di Giacomo. Ieri si sarebbero visti o sentiti e Di Pietro senior avrebbe dato la sua disponibilità al progetto. I maligni aggiungono che l’approdo garantirebbe un posto da assessore per Cristiano Di Pietro. Ma in queste ore è ‘tutti contro tutti’ e le fake news sono in agguato.
Fatto sta che, però, Di Pietro jr ieri sera era alla riunione di maggioranza da Frattura.
C’erano anche gli assessori Pierpaolo Nagni e Vittorino Facciolla. Entrambi in queste ore starebbero subendo un corteggiamento serrato dal centrodestra, in campo sarebbero scesi proprio i big per convincerli a cambiare schieramento. Ma il presidente in carica sarebbe sicuro della loro lealtà.
E di fatti è vero che i più vicini al titolare dei Trasporti e tessitore della tela dei moderati sono convinti che Nagni non si farà tentare dalle sirene del centrodestra che converge su Di Giacomo. Piuttosto, preferirebbe riportare i moderati che sono tornati sull’altro fronte nel centrosinistra allargato che nel 2013 vinse le elezioni. Veti incrociati, un’impopolarità che lui stesso ammette: sono le carte a sfavore di Frattura. Nessuno esclude, lui per primo, che se servisse a mettere insieme una coalizione più coesa e compatta il passo indietro non sarebbe un’ipotesi remota. Ma a favore di chi? In ‘agguato’, ad attendere dietro l’angolo, c’è Ulivo 2.0. Stamattina Ruta, che è stato designato dall’assemblea candidato governatore, terrà insieme ai cofondatori una conferenza stampa sulle regionali. E mentre da LeU cannoneggiano il Pd assicurando «mai con Frattura e Fanelli», dalla maggioranza proprio i moderati come Nagni rispondono: rimettiamo insieme i cocci della coalizione che cinque anni fa vinse, con chi oggi ci sta.
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