Chiedono continuità e chiedono a Paolo Frattura di guidare di nuovo l’esercito. Il presidente della Regione non nasconde di essere gratificato da come è andato l’incontro con decine di amministratori locali molisani che gli riconoscono di aver risanato l’ente e sono convinti che, quindi, la sua azione debba proseguire. Allo stesso tempo dice: sono un iscritto del Pd e credo sia giusto che il Pd si pronunci.
Oggi in via Ferrari dovrebbe tenersi una riunione della segreteria, domani probabilmente saranno coinvolte le federazioni. Archiviato il tentativo di unità con Molise 2.0 (e lo scotto pagato dal gruppo dirigente che alla fine si è trovato coinvolto nell’ennesimo scontro con Ruta e Leva), la segretaria Micaela Fanelli è pronta a chiudere il cerchio sulle regionali con l’investitura di Frattura. Presidente uscente e, quindi, per Statuto ricandidato se non ci sono nomi alternativi e primarie. Ma la complessità della situazione impone i necessari passaggi ‘democratici’ interni.
Intanto, Frattura il giorno dopo l’affollata riunione da cui ha ricevuto la prima investitura di fatto e ufficiale, chiarisce che il suo richiamo alla segretaria Fanelli è stata «un’esortazione a velocizzare le procedure perché entro venerdì prossimo bisogna presentare le liste. Noi possiamo pure avere il generale ma senza un esercito di qualità non riusciamo a competere adeguatamente».
Dunque, sindaci e consiglieri comunali in tanti gli hanno chiesto di ricandidarsi governatore. «Io la risposta l’ho data: siamo pronti. Ma sono iscritto al Pd, presidente uscente del Pd e quindi aspetto che il partito si pronunci».
L’affetto che gli hanno dimostrato gli amministratori – e che conferma il contenuto del primo incontro con loro che si è svolto a gennaio – lo ha entusiasmato. Soprattutto perché dalla riunione è venuta fuori prima di tutto la voglia di metterci la faccia, di scendere in campo in prima persona, di arruolarsi, cioè, fattivamente nell’esercito. Risultato, questo, di un lavoro che Frattura e gli assessori Nagni e Facciolla in particolare portano avanti da tempo con gli amministratori. Molti di quelli che erano al Rinascimento sono del Pd, altri sono ‘valore aggiunto’ civico. «Non c’è autoreferenzialità, non ci contiamo coi numeri ma coi volti e la determinazione, con la voglia di metterci la faccia», dice Frattura.
Porte definitivamente chiusa a Ruta & Co. «Avevo dato la mia disponibilità al passo indietro – ripete Frattura – per fare unità nel centrosinistra. Non ho indicato altri nomi, né io né il Pd abbiamo fatto quello di Antonio Di Pietro. Ruta ha dichiarato il suo passo indietro a favore di Di Pietro. Non capisco perciò e respingo l’affermazione contenuta nel comunicato di Danilo Leva (che domenica sera ha chiuso la trattativa, ndr), quella che racconta di una candidatura “maldestramente avanzata dal Pd”. Antonio Di Pietro in passato si era reso disponibile a fare unità. Non credo sia questo il modo giusto però».
Intanto, conclude, «sto lavorando da soldato a mettere insieme l’esercito. E con una gratificazione, credo reciproca, importante. Anche se i cittadini non ne hanno ancora la giusta ed esatta percezione, la fotografia del Molise di oggi è completamente diversa da quella del Molise di cinque anni fa». Sindaci e amministratori che con il suo governo hanno contribuito a ‘scattare’ la foto sono pronti a scendere in campo e difendere il lavoro fin qui svolto perché possa continuare.
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