Quintino Pallante ha sciolto la riserva: resta sottosegretario. Dunque si dimetterà da presidente della IV commissione.
Lo conferma il governatore Donato Toma che se ne dice contento e conferma pure che definirà meglio con decreto il ruolo del sottosegretario: «È opportuno che gli assegni compiti precisi, fondamentalmente gli affiderò quello di fare da collettore fra il presidente a titolo informativo fra il presidente, la giunta e il Consiglio. Risponderà a interpellanze e interrogazioni a cui lo delegherò. Perché non ho definito prima meglio il perimetro? È necessario sempre un rodaggio e ho voluto capire come viene esercitato questo ruolo, per noi nuovo, nelle altre Regioni e nei Ministeri».
Chi succederà a Pallante alla guida della commissione? Lega e Orgoglio Molise si ‘contendono’ il posto, nel senso che nella prima fase di concertazione interna alla maggioranza era stato attribuito a Filomena Calenda (Lega), poi entrata a far parte dell’ufficio di presidenza del Consiglio come segretaria. In una riunione di coalizione sarebbe stata trovata l’intesa sul cambio: Paola Matteo (Orgoglio Molise) a capo della commissione quando il sottosegretario avesse lasciato libera la casella. Resta da capire se però quell’intesa è ritenuta attuale. Ma questa è un’altra storia.
Oltre alla maggiore definizione del ruolo di Pallante come braccio destro del governatore nei rapporti con l’esecutivo e l’Assise, Toma quindi si appresta a chiudere il dossier ‘tagliando’. «Che non è, ci tengo a dirlo, sull’operato degli assessori, ma su come ha funzionato la macchina amministrativa». Sta limando la ridistribuzione delle deleghe. «Vanno riequilibrati un po’ i carichi. Sgravato da quello della sanità perché ora ci sono i commissari, riprenderò io qualche attribuzione. Perché così, ad esempio, chi aveva i Lavori pubblici potrà correre di più sui Lavori pubblici». Tocca così un tasto molto ‘suonato’ nelle voci di corridoio. Pare che fosse intenzionato a riprendere in mano qualche delega di prima fascia. Lavori pubblici, Attività produttive, Trasporti, Lavoro, Agricoltura: più o meno sono queste le deleghe pesanti. Il presidente assicura di no, quelle deleghe, dice, «non cambieranno titolare, non prevedo modifiche importanti».
Toma si occuperà di Enti locali (materia oggi attribuita a Mazzuto), forse di Personale e Semplificazione (che oggi sono curati da Niro). Aggiustamenti di questo calibro, spiega. Per sabato ha convocato la giunta e conta di essere già pronto. Al massimo domenica. Non oltre il fine settimana, poi martedì comunicherà tutto al Consiglio.
Un tagliando, dunque. E Toma consiglia agli osservatori di abituarsi. «Io faccio il manager, lavoro in questo modo. Non utilizzo le liturgie degli ultimi 15 anni: i programmi vanno monitorati, l’amministrazione ‘stressata’». Capire dove si inceppa la macchina e risolvere, insomma. «Tagliandi del genere ho intenzione di farne ogni anno».

r.i.

 

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