La notizia era già nell’aria. Ieri a renderla ufficiale ci ha pensato il vicepresidente della Regione Molise, Vincenzo Cotugno: «La Giunta regionale ha approvato la richiesta dello stato di emergenza per la grandinata che ha interessato giorni fa l’area del venafrano e la costa molisana». Una richiesta che sarà inoltrata al governo centrale a cui spetta poi il compito di approvarla o meno.
Era il 10 luglio quando in Molise la costa e l’area del venafrano sono state travolte da trombe d’aria, violenti temporali e chicchi di grandine grossi come arance. E sin da subito era partita la conta dei danni. Ad essere distrutti interi campi di oliveti, frutteti e vigneti con conseguenze pesanti per l’agricoltura. Ma non solo: voragini nel centro di Termoli, serrande sfondate, danni alle auto e alle persone hanno dimostrato la violenza della natura. Dieci minuti di terrore.
Un atto che, come ha ricordato Cotugno, era fortemente «atteso visto i danni ingenti provocati alle colture e ai mezzi».

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