Giuseppe Conte è stato convocato per stamattina alle 9.30, al Colle, dopo che Pd e M5s hanno annunciato l’accordo, ufficialmente all’uscita dalle consultazioni di Mattarella al Quirinale. Oggi, quindi, l’incarico per il Conte bis.
«Abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi», ha dichiarato in particolare il segretario del Pd Nicola Zingaretti. E ha aggiunto: «Abbiamo altresì confermato risolutamente l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità».
In mattinata aveva avuto mandato dalla direzione nazionale che ha votato la sua relazione. Ai lavori al Nazareno anche il segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla: «La fiducia nella persona del presidente Mattarella e delle scelte che farà. La fiducia in Giuseppe Conte che ha saputo dimostrare maturità ed equilibrio. La determinazione nel chiudere definitivamente la stagione dell’odio e riportare al centro l’idea della politica come servizio ai cittadini. Sono questi i temi – ha riassunto – che il segretario Nicola Zingaretti ha posto al centro della direzione nazionale. Io li condivido come uomo e come segretario Pd Molise, così come credo che adesso serva unità su contenuti e programma e non sia più il tempo dei contratti di governo».
Ultimi a incontrare Mattarella, i 5 Stelle. Dopo il colloquio, la conferma di Di Maio: «C’è un accordo politico con il Pd per Conte premier». «Il ruolo di Giuseppe Conte ci fa sentire garantiti sulle politiche che vogliamo realizzare», ha proseguito.
Così il commento del deputato pentastellato molisano Antonio Federico: «Anche questa volta l’indicazione è venuta dal Movimento 5 Stelle e facciamo bene a rivendicarla con forza. Nei prossimi giorni si dovrà delineare un programma condiviso con una chiara idea di Paese, smettendola tutti per un attimo di parlare di poltrone, così da avere il prima possibile un governo pienamente operativo che possa tornare a lavorare per i cittadini».

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