«Il presidente del Consiglio ha firmato, su mia proposta, il decreto per l’istituzione della Zes (zona economica speciale) Adriatica. Adesso per il via libera definitivo bisognerà attendere solo la Corte dei Conti».
Lo ha annunciato ieri la ex ministra per il Sud Barbara Lezzi. Il suo posto nel Conte bis è stato preso dal democratico Provenzano. Ma prima di andar via ha chiuso insieme al premier la pratica della Zes istituita da Molise e Puglia. «Si tratta – ha aggiunto Lezzi – di un risultato molto importante per il Nord della Puglia e per il Molise che apre a nuove possibilità di investimenti, sviluppo imprenditoriale e occupazionale. Ringrazio le due Regioni per la collaborazione che in questi mesi hanno dimostrato tra di loro e nei confronti del governo», ha concluso Lezzi.
«Sono davvero contento – commenta a caldo il presidente della Regione Donato Toma – per aver incassato, in così breve tempo, un risultato che porterà notevoli benefici al Molise. Invogliare le imprese ad investire sul territorio significa rimettere in moto un sistema produttivo che recherà vantaggi anche in termini di posti di lavoro. Zes, dunque, come mezzo per attrarre gli investimenti, ridurre le burocrazie, accompagnare gli insediamenti, attivare ricchezza e lavoro».
L’obiettivo della Zes è favorire con incentivi economici, finanziari e amministrativi l’insediamento di nuove imprese in zone prossime a porti, aree retroportuali, piattaforme logistiche. Nel Molise, il valore massimo di superficie da destinare a Zes è di 516 ettari, distribuiti su gran parte del territorio regionale.
«Voglio ringraziare – aggiunge Toma – la struttura regionale che, in meno di un anno, partendo da zero, è riuscita a portare a compimento l’iter procedurale, ma soprattutto il ministro Barbara Lezzi che, sin dai primi incontri, si è dimostrata entusiasta del Piano strategico presentato dalla Regione Molise a dicembre dell’anno scorso e che ha lavorato sodo affinché la Zes Adriatica divenisse realtà. Ora – conclude – dovremo passare alla fase operativa. Sarà il momento in cui verranno valutate le idee imprenditoriali che potranno atterrare sul territorio».
Sempre ieri è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, dopo la firma del Presidente della Repubblica, il decreto imprese: oltre a misure per Whirlpool, Alcoa, altre grandi vertenze e rider, stanzia anche un milione di euro per coprire il periodo in cui 284 ex Ittierre non hanno percepito ammortizzatori e ricucire così la soluzione di continuità dando loro la possibilità di usufruire di altri cinque mesi di mobilità in deroga (per i quali ci sono già i fondi). Approvato con la formula ‘salvo intese’ nell’ultima seduta del governo gialloverde, già burrascosa, ha rischiato di restare lettera morta per via della crisi aperta due giorni dopo da Salvini.
È stato ripescato in extremis. In sede di conversione, potrebbe essere necessario aumentare la dotazione finanziaria. Intanto, però, il primo traguardo con l’ok al decreto è stato raggiunto.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.