È difficile abituarsi, rassegnarsi, piegarsi, accettare la fine. La speranza, remota ma sincera, è che qualcosa possa cambiare. Quando però l’Istat mette nero su bianco nati, morti, iscritti e cancellati all’anagrafe, è sempre un tonfo al cuore.
Qualche ora fa l’Istituto nazionale di statistica ha diffuso i dati provvisori, quindi soggetti a revisione, dell’andamento demografico fino al 31 luglio scorso.
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